Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della Serie A il giorno di Natale, toccando vari aspetti legati alla sua squadra, dal sorprendente primato in classifica ai giovani talenti. Le sue parole offrono uno spaccato interessante su come il club bergamasco stia affrontando questa stagione, la gioia della Europa League e la filosofia di crescita dei giocatori.
La sorpresa del primo posto in classifica
Quando Gasperini parla del primo posto in classifica, si coglie un mix di orgoglio e sorpresa. Riconosce che durante il mese di agosto, caratterizzato da difficoltà e sconfitte, era difficile prevedere un simile risultato. “Era difficile da prevedere a causa di un avvio di stagione complicato”, ammette. La crescita della squadra è stata graduale e il tecnico è consapevole del valore di ogni vittoria conquistata. È la continuità che hanno mantenuto che ha fatto la differenza rispetto agli anni precedenti.
Gasperini sottolinea come vincere partite difficili abbia un significato speciale, descrivendo la gioia che si prova nell’ottenere risultati positivi, che non è comunque paragonabile alla soddisfazione generata dal risultato finale della scorsa stagione. “La vera felicità viene dalla città”, aggiunge, parlando del legame profondo tra la squadra e il territorio che la sostiene. Durante la corsa per la Europa League, l’atmosfera e l’entusiasmo che si respiravano a Bergamo sono stati un fattore catalizzatore. “È stato bello vedere i tifosi e la città partecipare così attivamente”, conclude.
L’importanza della vittoria e del percorso interiore
Il discorso sulla vittoria porta Gasperini a riflessioni più profonde. Egli sfida il luogo comune che associa il successo immediato al merito esclusivo dei giocatori. “Siamo vincenti ogni giorno”, afferma, ponendo l’accento sul fatto che ogni passo verso il miglioramento personale è fondamentale. In quest’ottica, l’allenatore si oppone a chi vive la competizione solo come un mezzo per alzare trofei, affermando che spesso ciò porta a frustrazioni.
La cultura del risultato ha appiattito la vera essenza dell’allenamento, della crescita e dell’impegno quotidiano. “L’idea che una vittoria possa definire una carriera è fuorviante”, dichiara, mettendo in luce l’importanza delle esperienze vissute e dei sacrifici fatti per raggiungere i propri obiettivi. Questa mentalità si riflette anche nella squadra, dove il rispetto per i compagni e per la storia del club è diventato un valore condiviso.
Il legame tra la squadra e la città di Bergamo
Gasperini parla con orgoglio del legame tra l’Atalanta e Bergamo, sottolineando come negli ultimi nove anni si sia sviluppata una connessione profonda. Ogni stagione è stata caratterizzata da una crescita costante, costruita su valori solidi e un forte rispetto per la maglia. “C’è un comune denominatore che ha unito squadra, proprietà e città”, commenta.
La situazione attuale è il frutto di un lavoro costante per creare un’identità di squadra che rispecchi i valori della comunità, e questo ha rinforzato l’idea di appartenenza tra giocatori e tifosi. Bergamo, una città con una tradizione calcistica e culturale forte, ha saputo sostenere il club nelle sue sfide, rendendo ogni vittoria non solo un risultato sportivo, ma anche un motivo di orgoglio per l’intera comunità.
Il riconoscimento del talento nei giocatori
Uno dei temi centrali dell’intervista riguarderà il talento e la capacità di Gasperini di riconoscerlo nei suoi giocatori. Il tecnico afferma di avere un’abilità particolare nel vedere potenziali in sopraggiunti e nel motivarli a superare i propri limiti. “Cerco sempre di dare più fiducia di quanto i giocatori abbiano in se stessi”, spiega, rivelando il suo approccio verso la crescita individuale.
Un esempio di questo è Charles De Ketelaere, descritto come un giovane sensibile e intelligente, capace di apprendere e migliorare grazie alla sua dedizione. “La sua disponibilità e voglia di lavorare sono qualità che porteranno a una continua crescita”, afferma. Questo approccio si estende anche ad altri giocatori come Ademola Lookman, che ha fatto notevoli passi avanti grazie alla sua capacità di adattarsi e migliorare sotto la guida di Gasperini.
Il discorso si sposta infine su Samardzic, giovane promessa del calcio. Gasperini riconosce il suo talento visibile, ma evidenzia come il calcio richieda anche altre competenze e mentalità per essere efficace e concreto. Questo approccio alla crescita dei giocatori non solo produce risultati sul campo, ma forma anche uomini capaci di portare entusiasmo e valori in campo.
Le ambizioni attuali dell’Atalanta
Gasperini conclude l’intervista affrontando le ambizioni per il futuro. “Non possiamo fissare obiettivi a lungo termine in questo momento, il bello del calcio è l’ignoto”, spiega. Ogni stagione porta con sé sorprese, e l’allenatore è consapevole che non sempre è possibile prevedere gli esiti dei percorsi intrapresi.
La scorsa stagione ha dimostrato che il sorprendente può avvenire anche quando meno ce lo si aspetta. L’allenatore enfatizza l’importanza di mantenere un approccio umile e concentrato sulle sfide immediate, per continuare a costruire ciò che è stato avviato. Con questa mentalità, l’Atalanta si lancia verso nuove avventure sul campo, pronta a sorprenderci ancora.