Il centrocampista olandese del Milan riflette sulla vita a Milano, famiglia e carriera

Il centrocampista olandese del Milan condivide la sua vita a Milano, l’importanza della famiglia e le esperienze che hanno plasmato la sua carriera, sottolineando valori di umiltà e integrazione culturale.

Il centrocampo del Milan vanta un leader carismatico: un calciatore olandese che ha fatto della città meneghina la sua seconda casa. In un’intervista con Milan TV, il calciatore ha condiviso aneddoti sulla sua vita a Milano, il legame con la sua famiglia e l’esperienza nel mondo del calcio. Con profonde radici culturali, è emerso il suo desiderio di rimanere umile mentre si dedica alla sua carriera e alla crescita di suo figlio, Xavién.

La vita a Milano

Per il numero 14 rossonero, Milano è molto più di una semplice città: è casa. Dopo un anno di permanenza, ha imparato ad apprezzarne le dinamiche. Il centrocampista ha sottolineato la comodità di avere amici e familiari a portata di mano, grazie ai rapidi collegamenti aerei che collegano Italia e Olanda.

“I tifosi ci riconoscono quando siamo in centro”, ha affermato, evidenziando come questo non rappresenti un problema. La passione dei milanisti è palpabile e, per lui, è un onore condividere momenti con i fan. Tuttavia, l’attrattiva di Milano non si esaurisce soltanto nei legami sociali. La cultura culinaria italiana ha colpito profondamente l’olandese, attirandolo a gustare piatti autentici preparati con ingredienti freschi e locali. La vita quotidiana in città si è intrecciata con la sua esperienza sportiva, portandolo a costruire una routine che amalgama lavoro, divertimento e relax.

Radici familiari e cultura

Il centrocampista parla con orgoglio delle sue origini: un padre olandese e una madre indonesiana hanno creato un mix culturale ricco e variegato. Questa diversità ha influenzato profondamente la sua personalità. Si percepisce un amore per la cultura indonesiana, che coesiste armoniosamente con i valori olandesi di umiltà e rispetto. Il calciatore si dedica attivamente a garantire che sia suo figlio Xavién che gli altri membri della sua famiglia accettino e apprezzino questa molteplicità di identità.

In quanto genitore, ha un obiettivo chiaro: insegnare a Xavién i valori di integrità e umiltà. La sua carriera, per quanto importante, non va dimenticata: ciò che conta di più è la salute e il benessere della propria famiglia. Attraverso il suo legame con i genitori, ha deciso di avere suo padre come agente, affinché la loro relazione possa garantire sicurezza nella gestione delle finanze.

Esperienze professionali e cambiamenti

Il calciatore ha rivelato che la sua carriera, nonostante la luce dei riflettori, è stata arricchita da esperienze di lavoro normali. Ha condiviso i suoi ricordi di quando lavorava con amici in un contesto non calcistico. Queste esperienze lo hanno aiutato a comprendere il valore del denaro e ad apprezzare la vita oltre il campo da gioco. La consapevolezza che il successo non sia solo una misura economica ma anche un’opportunità di crescita personale lo accompagna quotidianamente.

“Grazie a queste esperienze, ho imparato a guardare la vita da un’angolazione diversa”, ha dichiarato, evidenziando il valore delle relazioni interpersonali al di là del professionismo. Questi momenti di convivialità offrono una visione chiara e migliore su ciò che è davvero importante.

Differenze culturali tra Italia e Olanda

Il centrocampista ha notato differenze significative tra la vita in Olanda e quella in Italia, toccando su aspetti come le abitudini alimentari e gli stili di vita. Per esempio, gli orari dei pasti sono decisamente diversi: in Olanda, è abituale cenare prima delle sette di sera, mentre in Italia molti ristoranti aprono solo dopo, creando momenti di difficoltà quando si è in famiglia all’ora di cena.

Le sue esperienze quotidiane sono arricchite dall’umorismo: “Una volta, a Milanello, ho messo il pollo nella pasta e Florenzi mi ha detto che non era normale!”, ha raccontato, illustrando come le differenze culturali possano generare situazioni divertenti. Inoltre, la sua passione per le automobili e la vita avventurosa che riesce a creare tra i compagni di squadra aggiungono una dimensione ludica alla sua esistenza.

Riflessioni sul suo ruolo da padre

Parlando di Xavién, il centrocampista ha espresso come la nascita di suo figlio abbia avuto un impatto significante sulla sua vita. Con un carico di responsabilità e amore, il suo modo di affrontare le sconfitte sul campo è cambiato; ora trova conforto nel venire a casa e passare del tempo con lui. La gioia e la spensieratezza di Xavién diventano il rimedio perfetto a ogni delusione calcistica.

Il giocatore ha anche svelato il suo sogno di allenare suo figlio nel caso decidesse di intraprendere la carriera calcistica. Il desiderio di supportarlo in ogni sua scelta, con un occhio sempre rivolto al suo divertimento, riflette l’approccio equilibrato e consapevole che lo caratterizza come genitore. La sicurezza e la salute del bambino sono le priorità dell’atleta, che è pronto a sacrificare il proprio benessere se necessario.

Legami e amicizie nel mondo del calcio

L’intervista si è poi spostata sulle relazioni e le amicizie costruite nel mondo del calcio. Il centrocampista ha una collezione di maglie che considera un tesoro, simboli di legami e affetti. Tra le maglie esposte, quelle dei suoi amici e compagni di squadra, ognuna con una storia particolare legata ad esperienze condivise.

Ha citato le maglie di grandi nomi come Van Dijk e Kimmich, esprimendo l’importanza del supporto e dei legami che si creano nel corso della carriera. Evidenziare il suo rapporto con Olivier Giroud, che lo ha accolto calorosamente nel club, mette in risalto quanto siano significative le relazioni nel calcio, non solo a livello professionale, ma anche personale. Il calcio, nonostante le rivalità, riesce a creare legami forti che vanno oltre il campo da gioco.