Nuovi sviluppi sull’inchiesta “doppia curva”: dettagli inquietanti e testimonianze choc

L’inchiesta “Doppia Curva” svela traffici illeciti di biglietti e abbonamenti nel calcio, rivelando dinamiche violente tra ultras e un tragico episodio del 2018 che ha segnato la comunità calcistica.

Emergono nel panorama calcistico nuove rivelazioni riguardanti l’inchiesta “Doppia Curva”, che sta al centro di un’indagine sui traffici illeciti legati a biglietti e abbonamenti. Il coinvolgimento di un collaboratore di giustizia ha portato alla luce particolari inquietanti, rivelando non solo le dinamiche interne degli ultras, ma anche eventi drammatici legati alla cronaca calcistica. Le domande del pubblico ministero Paolo Storari, coadiuvato da Sara Ombra, hanno fatto da catalizzatore per una serie di confessioni sorprendenti, riportate in parte dal quotidiano La Repubblica.

La confessione del collaboratore di giustizia

Tutto è cominciato con la decisione di un uomo di collaborare con la giustizia, fornendo informazioni cruciali su operazioni illecite legate a traffici di biglietti. Durante i colloqui con Storari, è emerso un elemento fondamentale: un libro contenente dettagli sui guadagni derivanti dalla vendita illegale di biglietti e abbonamenti. Secondo quanto riportato, gran parte di queste operazioni sarebbero avvenute nel 2023 in coincidenza con la corsa della squadra verso la finale. Le domande del pm, mirate a svelare il collegamento tra le varie operazioni, hanno rivelato una realtà complessa e ben organizzata.

Sulle modalità di suddivisione dei guadagni, Storari ha chiesto: “Quanto vi dividevate in questi due periodi dell’anno?”. La risposta, da parte dell’interrogato, è stata evasiva, creando un alone di mistero attorno ai soggetti coinvolti in questo schema. Tuttavia, l’accusa di fare affari con frange di ultras sempre più estremisti ha alzato il livello di allerta. L’indagato ha espresso la sua ignoranza riguardo a specifici legami, ma non ha smentito l’esistenza di questi gruppi organizzati, che sembrerebbero avere una sede a Bollate, dove si tengono riunioni per disciplinare le attività.

Scontri e violenza: il caso del 26 dicembre 2018

Uno degli aspetti più drammatici emersi durante le audizioni riguarda l’episodio tragico avvenuto il 26 dicembre 2018, quando un giovane, noto come Dede, perse la vita durante degli scontri pre-partita. Il collaboratore di giustizia ha descritto in modo crudo i momenti immediatamente successivi all’incidente: “Vedo uno a terra che urlava come un pazzo, come un animale scannato”. Le testimonianze raccontano un quadro drammatico, in cui il protagonista si diceva coperto di sangue, avendo tentato di aiutare il ragazzo ferito. “Se non mi fermavo, magari investiva me”, ha raccontato in modo sincero, evidenziando la violenza che circondava quell’evento.

Le parole dell’interrogato rivelano come la morte di Dede abbia lasciato un segno indelebile, non solo sui diretti coinvolti, ma anche sull’intera comunità calcistica. Il riferimento a una “macchina” che ha travolto il giovane amplia il senso di impotenza e caos, accentuando la necessità di un intervento sia legale che sociale per affrontare questi problemi radicati.

Le dinamiche interne degli ultras e il futuro dell’inchiesta

Il magistrato ha posto interrogativi sul potere e sull’influenza di altre frange di ultras nel futuro della situazione. Alla domanda “Hanno la forza?”, il collaboratore ha confermato: “Secondo me sì”. Questo ha sollevato interrogativi critici sulle future dinamiche interne dei gruppi ultras. Se questi elementi riusciranno a emergere e prendere il comando, cosa significa per la sicurezza negli stadi e per gli stessi club?

Questa indagine, oltre a mettere in discussione l’integrità del mondo calcistico, suggerisce anche che le istituzioni devono far fronte a un problema di violenza e illegalità che ha invaso non solo gli spalti, ma inizia a toccare il cuore della cultura calcistica. Gli sviluppi futuri dell’inchiesta “Doppia Curva” saranno cruciali per comprendere fino a che punto la criminalità organizzata influenza un ambiente che dovrebbe rimanere sinonimo di passione e sportività.