Una storica figura del calcio italiano, il presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio e direttore della scuola allenatori della FIGC, ha recentemente condiviso la sua esperienza di vita e la sua visione per il futuro del mondo calcistico. La sua narrazione si concentra su un periodo difficile della sua esistenza, durante il quale ha affrontato gravi problemi di salute e ha riflettuto sul suo percorso professionale e personale.
Una battaglia per la salute e la vita
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’83enne ha raccontato dei suoi quattro mesi in ospedale e dei due passati a casa, suddivisi tra tre operazioni chirurgiche necessarie per affrontare un grave problema intestinale. Ha descritto questo periodo come un momento di confronto con la morte, un’esperienza che lo ha profondamente segnato. Durante il ricovero, avvenuto a Roma, si è sentito fortunato per la prontezza dei medici del Santo Spirito, il che ha contribuito a un recupero che credeva difficile a seguito della perdita di 14 kg.
Il suo stato di salute ha sollevato questioni più ampie sulla vita e sul suo significato. Ha ripensato alle sue esperienze, che ha descritto come belle. Nonostante non abbia accumulato una grande ricchezza, ha manifestato soddisfazione per aver svolto un lavoro che amava. In questo contesto ha rivelato una grande gioia personale: il suo recente matrimonio con Manuela, madre della sua terza figlia, Valentina.
Una nuova iniziativa: il calcio camminato
La resilienza dimostrata in campo personale ha ispirato il presidente a lavorare su un progetto innovativo: il “calcio camminato”. Questo sport, giocato in squadre di sei su un campo da calcetto e privo di contrasti o corse, è pensato per le persone anziane e rappresenta non solo un modo per mantenersi attivi fisicamente, ma anche un connubio di salute mentale e socializzazione. L’idea non si limita solo ai giocatori più grandi, poiché potrebbe coinvolgere anche i genitori che accompagnano i propri figli agli allenamenti, aiutandoli a socializzare in un contesto meno antagonista.
Il suo entusiasmo per questa iniziativa è evidente, e ha ricevuto supporto dall’UEFA e all’interno della comunità calcistica, con attività di allenamento attuate a Montaione. Lite a sport e amicizia, il calcio camminato promette di legare le generazioni offrendo una nuova dimensione al gioco.
Ricordi e aneddoti del passato calcistico
Nel corso dell’intervista, il presidente ha rievocato alcuni momenti memorabili della sua carriera, tra cui un curioso aneddoto riguardante Gianluigi Buffon e un busto di Lenin, conservato nel suo ufficio. Durante la sua permanenza al Parma, si trovò nei panni di un mediatore tra Buffon e le proprie idee. Questo episodio, insieme ai suoi rapporti con personalità come Gianfranco Fini e Roby Baggio, ha messo in luce un calcio che era caratterizzato da relazioni personali forti e genuine.
Riguardo ai suoi legami con il Bologna, ha rivelato affetto per una città che ha sempre considerato un secondo cuore sportivo, pur essendo tifoso della Fiorentina. Ha raccontato delle sue esperienze di vita e di professione, accennando all’importanza delle Istituzioni e all’umanità del calcio di un tempo, molti dei quali pare siano stati dimenticati nell’attuale panorama calcistico.
Prospettive future nel calcio italiano
La volontà di continuare a contribuire al calcio italiano si manifesta con la sua prossima ricandidatura a presidente dell’Associazione Allenatori Calcio. Nonostante l’avanzata età, ha espresso un’energia giovanile e un desiderio ferreo di realizzare ulteriori riforme necessarie nel mondo del calcio. Sottolineando che ogni squadra affiliata alla FIGC deve essere guidata da un tecnico diplomato, ha esposto con chiarezza le sue priorità.
Apprezzamento anche per il lavoro del presidente federale Gabriele Gravina, con cui sembra esserci una sintonia nelle visioni di stabilità e crescita nel calcio italiano. In una realtà in continua evoluzione, questo veterano dell’allenamento non ha intenzione di fermarsi e punta a garantire un futuro migliore per il settore, affinché la professionalità rimanga al primo posto.