Il dibattito sul VAR, l’assistente video arbitrale, continua a occupare le prime pagine del mondo calcistico. Introdotto in Italia nella stagione 2017/18, ha suscitato reazioni contrastanti per i suoi effetti sul gioco. Da una parte, ci sono i chiari vantaggi in termini di giustizia arbitrale; dall’altra, le controversie sull’uso e l’applicazione di questo strumento tecnologico. L’intervento di designati esperti, come l’ex arbitro Rosetti, offre spunti di riflessione sul futuro del VAR e delle dinamiche di partita.
L’impatto del var sul gioco del calcio
Con l’implementazione del VAR, i cambiamenti nel modo di arbitrare le partite sono stati significativi. Rosetti ha evidenziato il fatto che il calcio vada visto come un gioco caratterizzato dalla fluidità e dall’imprevedibilità. Le statistiche parlano chiaro: quest’anno sono stati effettuati oltre 3.020 controlli in 660 partite, portando a 214 interventi diretti. Questi numeri indicano come il VAR sia ormai parte integrante del gioco, anche se il suo utilizzo non è esente da critiche.
L’idea di “spegnere” il VAR viene respinta da esperti del settore. Rosetti sottolinea come annullare questa tecnologia significherebbe ignorare i progressi fatti negli anni. Il rischio principale è rappresentato dalla possibilità di un uso “tattico” del VAR, che potrebbe influenzare il ritmo della partita. Infatti, un intervento tecnico in un momento cruciale può interrompere il flow del gioco, generando confusione tra giocatori e spettatori. Le riflessioni su questi aspetti pongono interrogativi sul futuro del VAR e su quanto inciderà sulle strategie di gioco.
Verso l’introduzione del tempo effettivo nelle partite
La questione del tempo effettivo sta guadagnando attenzione nel panorama calcistico, con riferimenti alle competizioni UEFA come un possibile modello. Negli ultimi anni, le competizioni come la Champions League hanno mostrato una durata media di gioco di quasi 60 minuti. Questo è il risultato di una continua ricerca da parte delle istituzioni per rendere le partite più rapide ed emozionanti, eliminando le pause inutili e incrementando il tempo di gioco effettivo.
Il progetto per l’introduzione del tempo effettivo è stato recentemente approvato, evidenziando come questa novità possa diventare cruciale non solo per l’immagine del calcio, ma anche per il suo valore educativo. Un gioco più dinamico e con un focus maggiore sul tempo effettivo potrebbe attrarre nuovi spettatori, contribuendo all’ulteriore crescita del calcio come fenomeno globale.
L’idea di un sistema che migliori la fruizione delle partite potrebbe apportare benefici significativi, sebbene necessiti di un’attenta valutazione e di una fase di sperimentazione. Gli analisti del settore sono favorevoli a proseguire nella direzione di un calcio sempre più veloce, che possa coinvolgere professionisti e appassionati in un’esperienza di gioco sempre più appagante.