

Paige Bueckers è fenomenale: stabilisce il record di punti per una rookie WNBA con 44, ma le Wings perdono
Paige Bueckers ha offerto non solo una delle migliori prestazioni al tiro per una rookie nella storia della WNBA, ma una delle migliori di sempre per qualsiasi giocatrice. La prima scelta al draft di quest’anno ha segnato ben 44 punti nella sconfitta delle sue Dallas Wings per 81-80 contro le Los Angeles Sparks, mercoledì sera alla Crypto.com Arena. Si tratta del punteggio più alto mai realizzato da una rookie nella storia della lega e del massimo stagionale per qualsiasi giocatrice.
Una Prestazione da Record
Le cifre di Bueckers sono state straordinarie: ha messo a segno 17 dei 21 tiri tentati, con un perfetto 4 su 4 da tre punti e 6 su 6 dalla linea del tiro libero. Con questa performance, è diventata la prima giocatrice nella storia della WNBA a segnare più di 40 punti tirando con oltre l’80% dal campo. Alla sua prestazione ha aggiunto anche quattro rimbalzi e tre assist in 36 minuti di gioco.
Il precedente record per una “vera” rookie apparteneva a Candace Parker, che ne segnò 40 nel 2008. Sebbene Cynthia Cooper avesse già raggiunto quota 44 punti nella stagione inaugurale del 1997, quando tutte le giocatrici erano tecnicamente al primo anno, la performance di Parker era considerata il primato di riferimento. Il record assoluto di punti in una singola partita WNBA è di 53, un traguardo raggiunto sia da Liz Cambage che da A’ja Wilson. I 44 punti di Bueckers la collocano al decimo posto nella classifica di tutti i tempi.
Un Sapore Agrodolce
Nonostante la serata storica a livello personale, per Bueckers la prestazione ha un sapore amaro, poiché il suo obiettivo principale rimane sempre la vittoria di squadra. La sconfitta è maturata proprio all’ultimo secondo, a causa di un canestro decisivo di Kelsey Plum per le Sparks.
“Ho sempre messo l’orgoglio mio e della squadra nella vittoria, quindi quello è ovviamente l’obiettivo principale,” ha dichiarato Bueckers. “Onestamente, sono soprattutto orgogliosa di questa squadra, del modo in cui lottiamo. Questo gruppo significa tantissimo per me.”
Il Sostegno di Squadra e Pubblico
Bueckers, che ha segnato gli ultimi 13 punti di Dallas, ha dato pieno credito alle sue compagne di squadra per il suo successo. “Sono state le mie compagne a liberarmi. A portarmi blocchi, a eseguire schemi senza palla per crearmi tiri aperti,” ha spiegato. “[Luisa Geiselsoder] mi ha fatto dei blocchi fantastici per tutta la serata e le mie compagne mi hanno cercata, passandomi la palla e mettendomi nelle condizioni ideali per tirare.”
Il sostegno è arrivato anche dai social media. La compagna di squadra Arike Ogunbowale, che non ha giocato mercoledì, ha postato su X la sigla “ROY” (Rookie of the Year), candidando di fatto Bueckers al premio di miglior esordiente. Un’altra compagna, Maddy Siegrist, ha aggiunto: “Incredibile. Onorata di giocare con te.” Persino i tifosi delle Sparks hanno capito di assistere a un momento speciale, applaudendo ogni canestro di Bueckers mentre si avvicinava al record. Grazie a questa prestazione, a Bueckers mancano ora solo 60 punti per superare il record di franchigia per una rookie (630 punti), stabilito proprio da Ogunbowale nel 2019.
Le Statistiche della Partita di Paige Bueckers
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Punti: 44
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Tiri dal campo: 17 su 21
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Rimbalzi: 4
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Assist: 3
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Palle rubate: 1
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Stoppate: 0
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Palle perse: 3
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Falli: 3
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Minuti: 36

Oliver Rowland conquista il titolo di Formula E con una prestazione da campione
Un finale emozionante a Berlino per il nuovo campione del mondo
Oliver Rowland è il nuovo campione del mondo di Formula E 2025. Dopo una stagione straordinaria, in cui ha collezionato quattro vittorie e tre secondi posti nelle prime nove gare, il pilota britannico ha vissuto un epilogo ricco di colpi di scena durante il doppio appuntamento di Berlino. Nonostante l’ampio vantaggio in classifica, il 32enne originario di Barnsley ha complicato le cose nel primo round, sotto la pioggia, urtando la Maserati di Stoffel Vandoorne in un sorpasso giudicato troppo ottimista. Il contatto gli è costato una penalità di cinque posizioni sulla griglia per la gara successiva, disputata con pista asciutta.
Nel frattempo, il campione in carica Pascal Wehrlein ha tenuto vive le proprie speranze di riconferma chiudendo secondo nella prima corsa e ottenendo la pole position nella seconda. Tuttavia, Rowland necessitava solo di un quarto posto, a patto che Wehrlein non andasse a punti. Alla fine, proprio questo scenario si è verificato, permettendo al pilota Nissan di conquistare il tanto ambito titolo mondiale prima della tradizionale chiusura stagionale all’Excel di Londra.
Londra chiude la stagione tra spettacolo e ambizioni
Nel weekend finale del campionato 2024-25, migliaia di spettatori hanno assistito alle gare all’interno dell’Excel London, dove le monoposto elettriche hanno sfrecciato tra i padiglioni del centro espositivo. Le due gare della capitale britannica hanno offerto tutto ciò che i tifosi potevano desiderare: incidenti, sorpassi audaci e accesi confronti strategici tra piloti e team.
Ma oltre all’intrattenimento, la Formula E si propone un obiettivo più ampio: accelerare il passaggio globale verso la mobilità elettrica. La serie punta infatti a diventare un laboratorio tecnologico per soluzioni a basse emissioni, contribuendo a modificare la percezione dell’auto elettrica e favorendone l’adozione su larga scala.
Formula E come piattaforma per il futuro elettrico
Dopo undici stagioni, ci si chiede se la Formula E stia realmente realizzando la sua missione. Secondo Johnny Herbert, ex pilota di Formula 1 e oggi ambasciatore globale del marchio Lola Cars, coinvolto in Formula E con il team Lola Yamaha ABT, il percorso è ancora nelle sue fasi iniziali, sia nelle corse sia nel trasporto stradale.
“Non è ancora del tutto accettata nel mercato delle auto stradali, ma col tempo diventerà la norma, anche in Formula E, perché la tecnologia continuerà a progredire,” ha affermato Herbert. Ha inoltre sottolineato l’impegno della serie nell’esplorare materiali sostenibili, come dimostrato dall’uso di fibra di canapa nella carrozzeria delle vetture.
Innovazione e sostenibilità come guida
La storia recente della Formula E mostra quanto la mobilità elettrica sia avanzata. Nelle prime stagioni (dal 2014 al 2017), i piloti erano costretti a cambiare vettura a metà gara per la scarsa autonomia delle batterie. Oggi una sola auto è sufficiente a completare l’intera distanza.
Julia Pallé, vicepresidente per la sostenibilità della Formula E, evidenzia come la missione della serie sia duplice: promuovere l’elettrificazione e contribuire al progresso umano sostenibile, dimostrando come la tecnologia possa risolvere problemi reali.
“Siamo ottimisti tecnologici,” ha dichiarato. “Vogliamo ispirare le persone all’adozione dell’elettrico. Le innovazioni si concentrano principalmente sul software delle batterie e sui sistemi di trazione, cercando di superare le barriere che frenano i consumatori.”
Un esempio concreto è il tema della ricarica, spesso visto come ostacolo all’acquisto di veicoli elettrici. Per evidenziare i progressi in questo campo, la Formula E ha introdotto lo scorso anno il “Pit Boost”: una sosta ai box di 30 secondi in grado di fornire una ricarica ultraveloce che aggiunge il 10% di energia alla batteria.

Tour de France: Trionfo di Paret-Peintre sul Mont Ventoux
Una Vittoria Memorabile per la Francia
Valentin Paret-Peintre ha mantenuto la calma sotto il sole cocente e ha regalato alla Francia la sua prima vittoria nell’edizione attuale del Tour de France, imponendosi nell’impegnativa sedicesima tappa con arrivo sulla temibile vetta del Mont Ventoux.
Sprint Finale Decisivo e Leadership Confermata
Il corridore della Soudal-Quick Step ha avuto la meglio sull’irlandese Ben Healy grazie a uno sprint mozzafiato proprio sul “Gigante della Provenza”. Nel frattempo, Tadej Pogacar ha conservato la maglia gialla di leader, riuscendo a non perdere mai di vista il suo principale rivale, Jonas Vingegaard, durante la lunga ascesa di 21,5 chilometri con una pendenza media del 7,5%.
Nel computo generale, il campione in carica Pogacar ha incrementato il suo vantaggio di altri due secondi, portando il margine su Vingegaard a 4 minuti e 15 secondi grazie a uno sprint finale in salita in cui ha avuto la meglio sul danese. Il tedesco Florian Lipowitz, che non è riuscito a seguire Vingegaard nell’attacco lanciato a circa 9 km dal traguardo, rimane terzo a 9 minuti e 3 secondi, consolidando la sua posizione rispetto all’inglese Oscar Onley, ora quarto a 2 minuti e 1 secondo di distacco.
La Strategia Vincente di Paret-Peintre
Dopo il traguardo, Paret-Peintre ha raccontato alla televisione francese tutta la sua emozione: “È qualcosa di straordinario, ma non era questo il piano iniziale! Credevo davvero che Pogacar volesse vincere oggi e che avrebbe controllato la corsa. Mi sono detto che, se ci fosse stato un gruppo numeroso, avrei potuto farne parte, ma non mi ero focalizzato troppo sulla partenza, pensando che la giornata sarebbe stata buona per una fuga.”
La svolta è arrivata quando Paret-Peintre ha visto chi lo accompagnava nell’azione decisiva. “Quando ci siamo trovati davanti con Sivakov e un altro corridore dell’UAE, ho capito che loro avrebbero giocato le loro carte, quindi noi dovevamo fare altrettanto. Mi sentivo in grande forma e, avendo due compagni di squadra, ho capito che potevo davvero puntare al successo.”
Una Vittoria Carica di Emozioni
Il francese ha sottolineato la straordinarietà della sua impresa: “Non riesco a crederci! Vincere una tappa al Tour è già incredibile, ma farlo sul Mont Ventoux ha un sapore ancora più speciale. Negli ultimi metri mi ripetevo che non potevo mollare, nemmeno negli ultimi cento metri quando Ben Healy sembrava imprendibile. Mi sono detto che dovevo provarci fino in fondo, senza arrendermi.”
Vingegaard Determinato a Rilanciare la Sfida
Jonas Vingegaard, dal canto suo, ha commentato la tappa riconoscendo la forza di Pogacar: “Oggi mi sono sentito davvero bene e sono soddisfatto delle sensazioni. Anche se non sono riuscito a guadagnare tempo, torno a casa con una grande motivazione. Il nostro obiettivo era inserire qualcuno nella fuga e tutta la squadra ha dato il massimo. Ognuno ha fatto la sua parte in maniera esemplare, quindi voglio ringraziare tutti i miei compagni.”
“Pogacar ha risposto a ogni mio attacco, e io ho fatto altrettanto con lui. Non ho visto particolari punti deboli oggi, ma almeno questa tappa mi dà fiducia. Come ho detto, continuerò a provarci.”

Inter supera l’Empoli con una prodezza di Dimarco: i nerazzurri restano in vetta
L’Inter continua la sua marcia perfetta in Serie A conquistando la quinta vittoria consecutiva, questa volta sul campo dell’Empoli, grazie a uno splendido gol di Federico Dimarco nella ripresa. La squadra di Simone Inzaghi consolida così il primato in classifica, salendo a quota 15 punti, mentre i toscani restano ancora fermi a zero, senza aver segnato alcuna rete nelle prime giornate di campionato.
Primo tempo: dominio Inter, ma il gol non arriva
Sin dai primi minuti la squadra nerazzurra impone il proprio ritmo, schiacciando l’Empoli nella propria metà campo. Frattesi e Calhanoglu provano a sorprendere Berisha dalla distanza, ma senza fortuna. L’occasione più clamorosa arriva con un colpo di testa di Darmian, fermato sulla linea da Ismajli, mentre Dimarco e Thuram sfiorano il vantaggio in più di un’occasione. L’Inter crea molto ma trova davanti a sé una difesa avversaria attenta e ben organizzata. Un gol di Thuram viene annullato dal VAR per fuorigioco dopo una deviazione di Frattesi. Nei minuti finali della prima frazione, anche Frattesi e Bastoni provano la soluzione personale, ma il punteggio resta inchiodato sullo 0-0.
Ripresa: decide una magia di Dimarco
Nella ripresa l’Inter continua a premere e al 51’ arriva il gol decisivo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla viene respinta dalla difesa dell’Empoli ai limiti dell’area, dove Dimarco si coordina e lascia partire un potente destro di esterno che si insacca sotto la traversa, rendendo vano il tentativo di Berisha. Subito dopo, i nerazzurri sfiorano il raddoppio ancora con Dimarco e Thuram, ma la mira non è precisa.
Empoli in crescita nel finale, Inter in dieci uomini
Dopo il vantaggio subito, l’Empoli cerca di reagire. Ranocchia su punizione impegna Sommer, che deve volare per deviare la palla sopra la traversa. I cambi operati da Zanetti danno maggiore vivacità ai padroni di casa, che negli ultimi minuti provano a spingere alla ricerca del pareggio. L’Inter deve anche gestire l’inferiorità numerica per un problema muscolare occorso ad Arnautovic, costretto a uscire dal campo quasi in lacrime quando le sostituzioni erano già state effettuate. Nei sei minuti di recupero, la squadra di Inzaghi si chiude in difesa e resiste agli assalti finali dei toscani.
Situazione di classifica e prossimi impegni
Con questa vittoria l’Inter resta a punteggio pieno, staccando il Milan di tre lunghezze. L’Empoli, invece, rimane ancora a secco sia di punti che di reti segnate, e sarà chiamato a cercare la svolta nel prossimo turno contro la Salernitana. L’Inter tornerà invece in campo a San Siro, dove ospiterà il Sassuolo nel turno infrasettimanale.
Una partita sofferta e combattuta, risolta da un gesto tecnico di grande qualità che conferma la forza e la maturità della squadra nerazzurra in questa prima fase di stagione.

Messi rallenta, ma resta decisivo: Inter Miami agli ottavi, ora sfida il PSG
Un duello tra generazioni
Durante la fase a gironi del Mondiale per Club, Lionel Messi e il giovane talento brasiliano Estêvão Willian si sono affrontati in un atteso scontro tra passato e futuro del calcio mondiale. Estêvão, soprannominato “Messinho” per il suo stile di gioco che ricorda l’argentino, è destinato a trasferirsi al Chelsea e rappresenta una delle grandi speranze del Brasile. Ma quando martedì sera il “piccolo Messi” ha incontrato il “grande Messi” e il suo Inter Miami, le differenze sono emerse chiaramente.
La classe senza velocità
Nonostante i suoi 38 anni appena compiuti e una velocità ormai ridotta, Lionel Messi ha dimostrato come l’intelligenza tattica e la tecnica sopraffina possano ancora fare la differenza. Il fuoriclasse argentino ha incantato con la sua capacità di nascondere il pallone agli avversari come un abile prestigiatore e di trovare spazi invisibili ai più.
Suárez ancora protagonista
Inter Miami ha pareggiato 2-2 contro Palmeiras, risultato sufficiente per garantire il passaggio del turno a entrambe le squadre. Per i nordamericani, decisivo è stato Luis Suárez. L’attaccante uruguaiano, coetaneo di Messi, ha prima servito un assist col petto al 16° minuto, poi ha segnato una splendida rete al 65°, sfruttando tutta la sua esperienza per superare due difensori e infilare il portiere avversario, sfidando i limiti fisici dell’età.
La rimonta del Palmeiras
Nonostante una difesa brasiliana spesso disattenta, Palmeiras si è risvegliato nel finale di gara. I gol di Paulinho e Mauricio all’80° e all’87° minuto hanno ribaltato il risultato, permettendo ai sudamericani di chiudere al primo posto del girone. Inter Miami, invece, si è dovuta accontentare del secondo posto, ottenuto solo grazie all’intervento diretto del presidente FIFA, che aveva garantito la partecipazione del club statunitense al torneo.
Messi sfida il suo passato
Il secondo posto nel girone ha riservato a Messi un incrocio dal sapore speciale: agli ottavi, affronterà il suo ex club, il Paris Saint-Germain, vincitore dell’ultima Champions League. Per la prima volta nella sua carriera, Messi parte da sfavorito contro una squadra che conosce bene. Il match di domenica sarà carico di emozione anche per la presenza in panchina di Luis Enrique, allenatore con cui Messi ha conquistato il Triplete al Barcellona nel 2015.
Frustrazione e rabbia dopo il pari
Nonostante la qualificazione, il pareggio ha lasciato l’amaro in bocca all’argentino. A fine gara, Messi ha lanciato la maglia a terra e ha abbandonato il campo in silenzio, rivelando un fisico ancora scolpito che ha fatto impazzire il pubblico femminile. Le reazioni in tribuna sono andate dai cori di auguri per il suo compleanno a una proposta di matrimonio da parte di un’anziana tifosa entusiasta.
Parla Mascherano
Il tecnico di Inter Miami, Javier Mascherano, non ha mostrato preoccupazione per la sfida con il PSG: “Affronteremo anche questa gara con serietà e umiltà, proprio come abbiamo fatto finora. Questo è un momento storico per la MLS: siamo tra le 16 migliori squadre al mondo”, ha dichiarato il 41enne allenatore argentino, ex compagno di Messi ai tempi del Barcellona.
Verso un ottavo infuocato
Domenica, alle 18:00, Messi ritroverà il club che ha lasciato tra alti e bassi. La posta in palio è altissima e, sebbene la sua brillantezza atletica non sia più quella di un tempo, la sua visione di gioco potrebbe ancora una volta cambiare il destino di una partita. Tuttavia, contro un PSG pieno di energia e fame di vittorie, la lentezza potrebbe essere un limite difficile da superare.

Juventus travolge la Salernitana 6-1 e vola ai quarti di Coppa Italia
Prestazione dominante quella della Juventus, che allo Stadium supera con un netto 6-1 la Salernitana e si qualifica ai quarti di finale di Coppa Italia, dove affronterà il Frosinone, reduce dalla sorprendente eliminazione del Napoli. Per la squadra di Inzaghi, una serata da dimenticare, segnata da un buon inizio ma seguita da un crollo totale sotto i colpi bianconeri.
Salernitana subito in vantaggio, ma la Juve reagisce
La partita parte con un colpo di scena: al primo minuto Gatti sbaglia un disimpegno servendo Ikwuemesi in area, che non perdona e porta la Salernitana in vantaggio. La reazione juventina è però immediata. Al 12’ arriva il pareggio firmato da Miretti, ben assistito da Cambiaso. Lo stesso Cambiaso si prende la scena al 35’, segnando il gol del 2-1 con un preciso mancino su torre di Danilo, completando la rimonta già nel primo tempo.
Ripresa tutta a tinte bianconere
Nella ripresa, la Juventus dilaga. Al 54’ Rugani approfitta di una corta respinta di Fiorillo su colpo di testa di Milik e insacca per il 3-1. Il dominio si fa totale e i bianconeri non alzano mai il piede dall’acceleratore. Al 75’ Yildiz, appena entrato, innesca l’autogol di Bronn, sfortunato nel deviare nella propria rete il pallone dopo una parata del proprio portiere.
Yildiz e Weah sigillano il trionfo
Yildiz continua a incantare: all’88’ parte in progressione dalla sinistra, salta tre difensori e firma il quinto gol juventino con una conclusione precisa sotto l’incrocio. Non è finita: nei minuti di recupero arriva anche la firma di Timothy Weah, che con una sassata da fuori area colpisce la parte bassa della traversa e chiude il match sul definitivo 6-1.
Una Juve cinica e spettacolare
La Juventus ha mostrato cinismo, fluidità e varietà nel gioco, sfruttando a pieno le corsie laterali e mettendo in evidenza una panchina di alto livello. Tra i migliori in campo Cambiaso, autore di un gol e un assist, e il giovane Yildiz, decisivo con giocate di qualità e grande personalità.
Salernitana travolta nella ripresa
La squadra campana, dopo un buon approccio iniziale, si è disunita sotto la pressione costante dei padroni di casa. Il tecnico Inzaghi ha cercato di cambiare volto alla gara con numerose sostituzioni, ma la reazione non è mai arrivata. Ora i granata dovranno ricaricare le energie in vista della prossima sfida di campionato, proprio contro la Juventus, questa volta allo stadio Arechi.
Le sostituzioni e il contributo della panchina
Massimiliano Allegri ha dato spazio a molti giocatori della rosa, inserendo nel corso del match Weah, Yildiz, Vlahović, Nonge e Kostić, tutti protagonisti attivi. Dall’altra parte, Inzaghi ha effettuato ben cinque cambi, ma nessuno è riuscito a invertire l’inerzia della gara.

Scossa a Le Mans: la Ferrari 499P #50 squalificata dopo il traguardo
Colpo di scena amaro per la Scuderia Ferrari al termine della 24 Ore di Le Mans 2025. La vettura numero 50, una Ferrari 499P guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, è stata ufficialmente squalificata dopo non aver superato i controlli tecnici post-gara. Il motivo della decisione riguarda un’irregolarità legata all’alettone posteriore, che secondo i delegati tecnici della FIA e dell’ACO si sarebbe deformato oltre i limiti consentiti dal regolamento.
Nel dettaglio, i commissari hanno riscontrato due violazioni tecniche. Primo, mancavano quattro bulloni sul supporto dell’alettone posteriore. Secondo, l’alettone stesso si è piegato di 52 millimetri durante le misurazioni effettuate dopo la gara, quando il regolamento prevede una tolleranza massima di soli 15 millimetri. Ferrari ha spiegato che la deformazione sarebbe dovuta proprio all’assenza di quei bulloni, una mancanza notata da un meccanico durante l’ultima sosta ai box avvenuta alle 15:23. Tuttavia, per via della rapidità dell’intervento, il componente non è stato sostituito.
Nel mondo delle corse, una modifica anche minima dell’aerodinamica può influenzare notevolmente la prestazione del veicolo, in particolare aumentando la velocità massima grazie alla riduzione della resistenza dell’aria. Proprio in questo senso, è stato osservato che la Ferrari #50 ha raggiunto il suo picco di velocità nel corso del giro 380 su 387, ovvero poco prima della conclusione della corsa. Tuttavia, la squadra ha sostenuto che tale variazione non avrebbe comportato alcun reale vantaggio in termini di performance.
La squalifica ha comportato una riorganizzazione dell’ordine d’arrivo: tutti i veicoli inizialmente classificati dietro la Ferrari #50 avanzano di una posizione. Il quarto posto passa così nelle mani del prototipo Cadillac V-Series.R condotto da Alex Lynn, Norman Nato e Will Stevens. Oltre alla perdita della posizione finale, alla vettura numero 50 vengono annullati anche tutti i punti ottenuti in gara, sia per quanto riguarda la classifica piloti che quella costruttori. Un duro colpo per Ferrari, che si ritrova ora penalizzata nella corsa al titolo mondiale.
La FIA ha comunque concesso a Ferrari il diritto di presentare appello contro la decisione. Al momento, resta da vedere se la Scuderia sceglierà di percorrere questa strada o se accetterà l’esito del controllo tecnico. Quel che è certo è che la 24 Ore di Le Mans 2025 continuerà a far discutere ben oltre la bandiera a scacchi.

Hamlin trionfa in Michigan: le reazioni dei piloti dopo il traguardo
Dopo una gara intensa sul circuito del Michigan, Denny Hamlin ha conquistato una vittoria tanto attesa nella NASCAR Cup Series. Ecco come lui e gli altri protagonisti hanno commentato la corsa, tra soddisfazioni, rimpianti e speranze per il futuro.
Denny Hamlin — vincitore
“È una sensazione fantastica. Chris Gayle e tutta la squadra hanno svolto un lavoro eccezionale. Siamo stati competitivi per tutta la stagione, ma per un motivo o per l’altro non siamo riusciti a concretizzare. Oggi è stato finalmente il giorno giusto, e farcela proprio qui in Michigan, dove in passato ci siamo spesso andati vicino, rende tutto ancora più speciale. È stata una giornata gratificante, partire undicesimo e risalire il gruppo è una bella impresa. Sapevo che avrei dovuto dare il massimo per superare tutti, e così è stato: uno a uno, li ho passati.”
Chris Buescher — secondo classificato
“La nostra Mustang era velocissima. Devo ringraziare davvero tutti i membri della squadra per l’impegno e il lavoro fatto. Abbiamo avuto una reale opportunità di vincere, ma purtroppo non sono riuscito a chiudere il lavoro. La responsabilità è mia. Ci sono alcune decisioni che, col senno di poi, avrei voluto prendere diversamente. Alla fine avremmo dovuto essere davanti alla vettura numero 11. Eravamo più veloci oggi, ma io non ho fatto abbastanza. È comunque un buon risultato e ci prendiamo il lato positivo. Abbiamo creato la nostra fortuna oggi: niente guasti, ottimo ritmo, grande determinazione. Dopo alcune settimane difficili, in cui avevamo velocità ma non i risultati, questa è una bella risposta. Però fa male essere così vicini al successo senza riuscire a coglierlo. Avevamo tutto per vincere, dovevo solo fare meglio.”
Bubba Wallace — quarto classificato
“Quando Charles (Denike, il mio capo squadra) mi ha detto via radio di spingere al massimo, è stato esattamente quello che volevo sentire. In quella fase di gara stavo adottando alcune tecniche per risparmiare carburante. Ma quando è stato il momento di attaccare, ho dato tutto. In certe situazioni, devi essere lucido e valutare bene cosa stai guadagnando o perdendo. Penso che stiamo facendo progressi in questo senso. Nel complesso, è stata una buona giornata.”
Kyle Larson — quinto classificato
“L’inizio è stato sorprendente: con un ritmo del 75-80% riuscivo a mantenere il distacco. Ma poi gli altri hanno iniziato a rimontare e la mia macchina era già sbilanciata. Anche volendo, non avrei potuto spingere più di tanto. Negli ultimi giri non sono stato a tutto gas per più di due o tre secondi alla volta. È stata una giornata complicata, non eravamo veloci, ma siamo comunque riusciti a portare a casa un quinto posto. Questi non sono i giorni più divertenti, ma danno soddisfazione. Sono fiero della squadra. Avremmo voluto regalare una vittoria alla Chevrolet, ma ci riproveremo il prossimo anno. Settimana scorsa e oggi sono state simili: mancava il passo, ma abbiamo ottenuto comunque buoni risultati. A un certo punto pensavo di poter lottare per la vittoria. Questo dice molto sulla solidità del team, che ha saputo reagire bene anche nei momenti difficili. Speriamo di poter continuare così e restare costantemente nella top five.”

Fiorentina travolge il Cagliari con un netto 3-0: Viola in forma, sardi in crisi
La Fiorentina conferma il suo ottimo stato di forma e conquista la quinta vittoria in Serie A battendo con un secco 3-0 il Cagliari allo stadio Artemio Franchi. Una prestazione convincente, soprattutto nel primo tempo, che consente agli uomini di Vincenzo Italiano di agganciare Napoli e Juventus al terzo posto in classifica con 14 punti. I marcatori dell’incontro: González, un’autorete di Dossena e il sigillo finale di Nzola nei minuti di recupero.
La partita si è messa subito in discesa per i padroni di casa, che hanno mostrato fin dalle prime battute una netta superiorità. Il primo tempo è stato dominato dalla Fiorentina, che ha imposto il suo ritmo, gestendo il possesso palla e creando occasioni continue. Il Cagliari, invece, è parso in difficoltà, incapace di rispondere in maniera concreta e affondando progressivamente.
Nella ripresa, i ritmi si sono abbassati. I viola hanno gestito il vantaggio senza correre particolari rischi, mentre gli ospiti non sono mai riusciti a rendersi realmente pericolosi. Solo Oristanio ha provato a dare qualche segnale positivo, ma è rimasto isolato. Il terzo gol, realizzato da Nzola al 94’, è arrivato a coronamento di una prestazione solida e ordinata da parte della Fiorentina, che ha chiuso la gara nel migliore dei modi.
Le statistiche confermano la netta supremazia della squadra toscana: 62% di possesso palla e 13 tiri complessivi, anche se solo uno in porta. Il Cagliari, dal canto suo, ha tirato sei volte, ma senza mai impensierire davvero Terracciano.
Sul fronte delle sostituzioni, Italiano ha operato diversi cambi per gestire le energie: tra gli applausi del pubblico, Beltran ha lasciato il posto a Nzola, che si è fatto trovare pronto segnando la terza rete. In campo anche Mandragora e Ikoné, entrati per dare nuova linfa al centrocampo e all’attacco. Duncan, tra i migliori in campo, ha lasciato spazio proprio a Mandragora nel finale.
Dall’altra parte, Claudio Ranieri ha provato a scuotere i suoi con una tripla sostituzione intorno al 75’, inserendo Obert, Pavoletti e Di Pardo. Tuttavia, le modifiche non sono bastate per invertire l’inerzia del match. Petagna, isolato per tutta la partita, è stato sostituito dopo una prestazione sottotono.
Nel finale, la tensione è salita leggermente, con alcuni interventi ruvidi e i primi cartellini gialli del match. Infantino è stato ammonito per un fallo su Obert, mentre Pavoletti ha rimediato un cartellino per un intervento nervoso, frutto della frustrazione per l’andamento della gara.
Con questa sconfitta, il Cagliari incassa il terzo k.o. consecutivo e resta fermo a quota 2 punti, occupando l’ultima posizione in classifica. La squadra sarda dovrà cambiare passo in fretta per uscire da una situazione che inizia a farsi preoccupante.
La Fiorentina, invece, guarda con entusiasmo ai prossimi impegni: domenica 8 ottobre affronterà il Napoli in trasferta in un match che si preannuncia spettacolare. Il Cagliari, sempre l’8 ottobre ma alle ore 18:00, ospiterà la Roma in un’altra sfida difficile.
Una vittoria netta, meritata e mai in discussione per i viola, che continuano a stupire con il loro gioco fluido e organizzato. Per il Cagliari, invece, si tratta di una nuova battuta d’arresto che evidenzia i limiti di una squadra ancora alla ricerca di un’identità chiara.

Nissan porta il retrogaming in pista con la livrea 8-bit Sakura
In un’originale fusione tra arte, tecnologia e nostalgia, il team Nissan di Formula E ha svelato una nuova livrea che reinventa il celebre tema Sakura in chiave 8-bit. La presentazione arriva in vista del Tokyo E-Prix, in programma per il 17 e 18 maggio, e segna un audace omaggio alla cultura videoludica giapponese. Realizzato in collaborazione con l’illustratore giapponese Kentaro Yoshida, il progetto va oltre il semplice restyling grafico: è un ponte tra l’heritage del gaming, l’innovazione nel motorsport e l’identità giapponese.
Un tributo al cuore digitale di Tokyo
La gara di casa rappresenta per Nissan molto più di una competizione: è un’opportunità per esplorare le proprie radici culturali e osare con creatività. La nuova livrea in edizione limitata incarna proprio questo spirito, fondendo l’estetica dei videogiochi retrò con l’energia urbana e neon di Tokyo. Il risultato è un’auto che diventa tela in movimento, in grado di raccontare una storia visiva unica.
Yoshida ha reinterpretato il motivo del fiore di ciliegio – simbolo consolidato della comunicazione visiva di Nissan in Formula E – pixelando i petali in un omaggio al mondo arcade. Il Sakura, emblema di bellezza effimera, assume così una forma vibrante ed elettronica, che trasmette velocità e malinconia retrò.
L’estetica finale richiama l’epoca d’oro dei videogame, con grafiche a blocchi, colori saturi e dettagli che evocano le console anni ’80 e i cabinati da sala giochi. È una celebrazione dichiarata dell’arte pixel, che riesce a fondersi perfettamente con il mondo ipertecnologico della Formula E.
Dallo schermo all’asfalto
Questa appariscente livrea non è solo un’operazione artistica. Fa il suo debutto pochi giorni dopo il lancio del videogioco NISMO Electric Racer Tokyo, sviluppato anch’esso da Yoshida. In stile arcade, il gioco ha già conquistato migliaia di fan in tutto il mondo, tra cui i piloti Nissan Oliver Rowland e Norman Nato, impegnati a raggiungere i punteggi più alti.
Il progetto rappresenta una vera e propria estensione visiva del videogioco. Se l’esperienza digitale offre interattività, la livrea della monoposto dona immersione reale. Per Yoshida è l’occasione unica di veder trasposta la propria arte dal mondo virtuale a quello concreto delle gare su strada.
“Il Tokyo E-Prix è la mia gara di casa, ha un significato personale per me – ha dichiarato Yoshida –. Vedere il mio lavoro sulla vettura è un grande onore. La cultura automobilistica giapponese è davvero speciale e sono fiero che Nissan mi abbia affidato l’interpretazione in chiave 8-bit del loro iconico tema Sakura”.
Talento locale, impatto globale
Ciò che rende questa collaborazione così potente è l’equilibrio perfetto tra cultura locale e visibilità internazionale. La Formula E, seguita da milioni di spettatori in tutto il mondo, diventa qui una vetrina per la creatività giapponese e per una generazione cresciuta tra pixel e console.
Negli ultimi anni, la Formula E si è distinta per il suo approccio sperimentale, tanto sul piano tecnologico quanto estetico. Design aerodinamici rivoluzionari e soluzioni sostenibili hanno tracciato nuove rotte. L’iniziativa con Yoshida segue lo stesso percorso, estendendolo al linguaggio visivo e al coinvolgimento dei fan, unendo videogiochi, streetwear e sport.
E non si tratta di un’esibizione statica: la livrea sarà protagonista in gara durante l’intero weekend del Tokyo E-Prix, offrendo agli spettatori la possibilità di vedere l’energia vibrante del design prendere vita in pista. È un evento che trasforma la livrea da semplice elemento grafico a racconto visivo in movimento.