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Tamberi alle Finali Mondiali di Atletica: Orario e Canali per la Visione in Diretta

Gianmarco Tamberi è pronto per un’emozionante sfida stasera alle ore 19:58 nella finale del salto in alto ai Mondiali di Atletica a Budapest. Non è solo nella sua impresa, poiché ha come compagno anche l’altro talentuoso italiano, Marco Fassinotti. Tutti i dettagli su come seguire in diretta televisiva, su canali in chiaro e in streaming questo evento cruciale che assegnerà la prestigiosa medaglia d’oro.

La giornata di oggi, 22 agosto, segna un momento di grande attesa per Gianmarco Tamberi, che si prepara per la finale del salto in alto ai Mondiali di Atletica 2023 nella città di Budapest. La competizione prenderà il via alle ore 19:58, quando Tamberi e il suo connazionale Marco Fassinotti saliranno sulla pedana. Quest’ultimo ha ottenuto il pass per questa gara di spicco, superando con relativa tranquillità l’asticella posta a 2.28 metri. Ha persino stabilito un nuovo record personale in questa stagione.

La situazione è diversa per Tamberi, soprannominato affettuosamente “Gimbo”. Durante la qualificazione nel salto in alto, ha vissuto un momento di suspense, rischiando persino di essere escluso dalla lotta per una medaglia. Solo al terzo tentativo è riuscito a superare l’altezza critica di 2.28 metri. Con sincerità, ha ammesso le sfide incontrate: “So di essere in ottima forma fisica, ma ho davvero faticato ad arrivare in finale. Speravo di risparmiare più energia, ma le qualificazioni sono state estenuanti.” Tuttavia, Tamberi è determinato a dare il massimo, conscio della presenza di un avversario formidabile, Mutaz Essa Barshim, con il quale aveva condiviso il gradino più alto del podio alle Olimpiadi di Tokyo.

Un aspetto fondamentale riguarda l’orario della gara di Tamberi ai Mondiali di Atletica. Questa finale del salto in alto vedrà la partecipazione di ben 13 atleti qualificati. Questa rappresenta una variazione rispetto al numero abituale di 12 partecipanti ed è stata decisa dai giudici per garantire l’accesso alla gara clou a tutti coloro che sono stati in grado di superare l’altezza di 2.28 metri. I due atleti italiani, Tamberi e Fassinotti, saranno protagonisti a partire dalle ore 19:58. Seguiranno l’ordine prestabilito per l’ordine di partenza: il turno toccherà prima al torinese (4°) e successivamente a “Gimbo” (10°).

Ecco l’elenco completo dell’ordine di salti dei finalisti:

  1. Ryoichi Akamatsu, Giappone
  2. Mutaz Essa Barshim, Qatar
  3. Shelby McEwen, Stati Uniti
  4. Marco Fassinotti, Italia
  5. Brandon Starc, Australia
  6. Tobias Potye, Germania
  7. Oleh Doroshchuk, Ucraina
  8. JaVaughn Harrison, Stati Uniti
  9. Norbert Kobielski, Polonia
  10. Gianmarco Tamberi, Italia
  11. Sanghyeok Woo, Corea del Nord
  12. Andrii Protsenko, Ucraina
  13. Luis Enrique Zayas, Cuba.
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Playoff Superlega, a Pasqua ultima chance per la semifinale

Tra sabato e lunedì si gioca il round decisivo dei quarti: Civitanova-Verona, Perugia-Milano e Modena-Piacenza sono sfide senza appello. Trento già qualificata

Dentro o fuori. Non c’è appello alle sfide di Pasqua dei playoff di Superlega Credem. Con Trento già qualificata, ora devono uscire i nomi delle altre tre semifinaliste. A decidere tutto il quinto round dei quarti di finale, in programma sabato 8 e lunedì 10. Vigilia di Pasqua con i campioni in carica della Lube Civitanova in campo contro la WithU Verona (ore 18, diretta Rai Sport): è la bella di una serie tiratissima che ha visto gli scaligeri partire a razzo e portarsi sul 2-0 e i biancorossi rimontare nelle successive due gare. Enrico Diamantini, centrale della Cucine Lube Civitanova, è sicuro che “Gara 5 all’Eurosuole Forum potrebbe essere una partita molto lunga. Dobbiamo scendere in campo con la consapevolezza che una sfida del genere sarà caratterizzata da fasi molto diverse tra loro, con le due squadre che a tratti comanderanno il gioco. Cerchiamo un’impresa casalinga, mi aspetto il palazzetto pieno e un grande sostegno di tanti tifosi calorosi per coronare i nostri propositi”. Si affida alle qualità dei suoi giocatori Radostin Stoytchev, tecnico della WithU Verona: “Lo sapevamo già prima, ma in queste partite ci siamo resi conto ancora di più della forza di Civitanova. Noi scenderemo in campo per combattere fino all’ultimo punto e faremo tanto lavoro per contrastarli anche nella gara di sabato. I ragazzi sono sani e affronteremo bene l’impegno che ci attende. Loro hanno trovato una soluzione in ricezione che è molto valida e che ha funzionato. Analizzando bene le partite, però, abbiamo introdotto anche noi qualche novità. I giocatori ci tengono tanto a fare bene e lo dimostreranno anche sabato”. Qualche numero: Luciano De Cecco (Lube) è a 3 punti da quota 1.000 in Italia, tra gli ospiti Andrea Zanotti cerca la sua centesima presenza in Serie A.

Due le sfide in programma a Pasquetta. Un lunedì che rappresenta il clou della stagione per la Sir Safety Perugia, eliminata malamente dallo Zaksa in Champions League. Gli umbri quest’anno hanno dominato la regular season, vincendo anche il Mondiale per club e la Supercoppa Del Monte. Da qualche settimana, però, la squadra di Anastasi balbetta e contro l’Allianz Milano, unica a battere per due volte in stagione io Block Devils, è arrivato il momento della verità. Si gioca al PalaBarton (ore 18, diretta Rai Sport) e, sulla carta, il pronostico è ancora favorevole ai perugini. Dall’altra parte della rete però c’è l’entusiasmo di Milano, sintetizzato da Roberto Piazza, l’allenatore dell’Allianz: “Diciamo che saliamo sul ring per l’ultimo round, è in ogni caso l’ultima avventura di questa serie contro Perugia. Sappiamo come loro ci aspettano, noi pensiamo più dalla nostra parte, a guardare il nostro campo rispetto a quello avversario, cercando di difenderci su alcune situazioni dove loro ci attaccheranno in maniera importante, preparando bene i nostri contrattacchi, poi alla fine vedremo che epilogo avrà la gara. Credo che in questo momento a punti siamo più o meno sullo stesso livello, quindi sarà determinante accettare di subire in certe occasioni, cercando di farlo il meno possibile”. È ovviamente Perugia ad avere tutto da perdere nel match più importante della stagione. In questi giorni si parla più di chi potrebbe prendere il posto di Anastasi sulla panchina umbra che della sfida con Milano. Simone Giannelli, palleggiatore della Sir Safety, cerca di mantenere la calma: “Dopo la sconfitta in Champions dobbiamo subito ricaricare energie mentali e fisiche. Soprattutto mentalmente dobbiamo stare con la testa alta. Lo sport è questo, bisogna stare uniti quando si vince e quando si perde, perché vincere sempre è impossibile. La Champions era una competizione a cui la società e noi giocatori tenevamo molto, ma ora bisogna guardare avanti e il calendario ci offre subito la possibilità lunedì di reagire, di dimostrare il nostro gioco e di mettere tutto quello che abbiamo. Sarà una partita difficile, Milano è una squadra che sta giocando veramente bene e ci ha già messo in difficoltà quindi dobbiamo andare in campo con aggressività, cuore e testa per passare il turno”.

L’altra sfida di lunedì 10 (ore 18) è il derby della via Emilia tra Valsa Group Modena e Gas Sales Bluenergy Piacenza. La squadra di Giani ha appena vinto la Coppa Cev superando al Golden Set i belgi del Knack Roeselare e ora si gioca tutto contro Piacenza, protagonista di una regular season discontinua ma capace di vincere la Coppa Italia Del Monte e di rimontare nella serie playoff Modena che è stata a un passo dal chiudere i conti sul 3-0. “Piacenza è una squadra molto forte e lo sappiamo bene, nelle prime due gare della serie siamo stati bravi ad arginarli con battuta, difesa e contrattacco – spiega il figlio d’arte Tommaso Rinaldi, schiacciatore del Valsa Modena -. In Gara 3 e 4 loro hanno alzato il livello, noi adesso vogliamo ripetere quanto fatto nelle prime due sfide. La vittoria della Coppa CEV ci ha provato che siamo una squadra con un grande cuore, anche in Gara 5 questa dovrà essere la nostra forza”. Fiducioso anche Yoandi Hidalgo Leal, schiacciatore della Gas Sales Bluenergy Piacenza: “Noi stiamo molto bene di testa, un po’ stanchi fisicamente ma in partite come può essere una Gara 5 conta soprattutto la testa. Ci stiamo preparando bene, sappiamo che non sarà una gara facile perchè vincere là a Modena non è mai semplice per nessuna squadra, noi cercheremo di riuscirci per la seconda volta consecutiva. In campo ci sarà da dare il 100%, io cercherò di fare il 150%, siamo cresciuti come squadra rispetto alle prime due gare che comunque non avevamo giocato male ma eravamo un po’ meno squadra”. Chi vince se la vedrà con l’Itas Trentino che festeggia la Pasqua con la semifinale già in tasca.

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Cremonese-Fiorentina 0-2: decidono Mandragora e Cabral, terza vittoria consecutiva dei viola

I toscani scavalcano il Monza e si portano in undicesima posizione. I grigiorossi, a quota 12, hanno la metà dei punti dello Spezia al quart’ultimo posto

La Fiorentina supera 0-2 la Cremonese allo Zini grazie alle reti di Mandragora al 27esimo e di Cabral al 50esimo. Una vittoria netta, quella dei viola, la terza consecutiva in campionato. I toscani si portano in undicesima posizione a 34 punti, superando il Monza che ha pareggiato 1-1 sul campo del Verona e accorciando a un solo punto le distanze dall’Udinese in decima posizione. Una prova, quella della squadra di Italiano, che fa ben sperare anche in vista della semifinale di Coppa Italia che si disputerà il 5 e il 25 aprile sempre contro la Cremonese. I grigiorossi invece si dimostrano ancora una volta poco o per nulla incisivi, producendo occasioni poi sprecate per pressapochismo e mancanza di fiducia in se stessi. La squadra di Ballardini resta ultima a 12 punti, esattamente la metà dello Spezia in quart’ultima posizione.

La partita

Inizia subito bene la Fiorentina. Al 15esimo Ferrari su una mischia in area grigiorossa fa muro contro il tentativo ravvicinato di Barak. Due minuti più tardi Mandragora riceve fuori area, prende la mira e calcia forte verso la porta, ma il suo diagonale mancino finisce di poco a lato. Al 27esimo Dessers va in fuga tutto solo ma si fa raggiungere al limite dell’area da Milenkovic che gli sottrae la sfera. Lungo traversone per Barak che cambia fascia servendo Saponara. Dopo un paio di rimpalli in area di rigore, arriva da dietro sempre Mandragora che stavolta piazza il sinistro nell’angolino infilando Carnesecchi per il vantaggio viola: 0-1.

La rete cambia le sorti della partita perché la Cremonese è costretta a esporsi, mentre la Fiorentina controlla la situazione attendendo i lunghi lanci di Carnesecchi cui i grigiorossi, con poca fantasia, si affidano in continuazione. Al 37esimo il calcio d’angolo di Biraghi per la Fiorentina trova il colpo di testa di Martinez Quarta, che però termina alto. Il primo tempo si conclude sullo 0-1, senza che la squadra di Ballardini sia mai riuscita a rendersi particolarmente pericolosa.

Nel secondo tempo, al 50esimo, Mandragora chiede e ottiene lo scambio con Barak, poi rimette al centro per Cabral che deve soltanto spingere il pallone in rete da pochi passi: 0-2.

Al 66esimo traversone in area di Valeri per Ciofani, colpo di testa e palla ampiamente sopra la traversa. Sul cambio di fronte il portiere grigiorosso Carnesecchi deve uscire dall’area e liberare di testa per togliere di mezzo un pallone pericoloso. Al 77esimo Bonaiuto libera Okereke al limite destro dell’area di rigore, il nigeriano entra palla al piede ma il suo tiro, dalla distanza ravvicinata, è debole e Sirigu para. Al 72esimo Jovic si trova da solo davanti al portiere della Cremonese, Carnesecchi salva con i piedi e la difesa mette in angolo, ma era fuorigioco. All’80esimo Okereke è servito tutto solo in area ma Sirigu esce, gli chiude lo specchio della porta e respinge. Un minuto dopo Jovic è servito davanti alla porta sguarnita, ma non riesce a mettere dentro.

“Stiamo bene a livello fisico e tutti hanno una condizione ottimale a parte qualcuno. Anche queste vittorie ci permettono di sentire meno la fatica e di arrivare alle prestazioni con maggiore serenità”, è il commento dell’allenatore della Fiorentina, Vincenzo Italiano. “Oggi diversi giocatori non hanno giocato tutta la gara intera perché non ce l’avrebbero fatta. Nell’ultimo quarto d’ora la Cremonese è cresciuta ma ho visto i miei ragazzi lanciarsi sui palloni per evitare il gol. Siamo in crescita e in fiducia. Ora testa alla Turchia alla quale arriviamo in fiducia”. “La crescita individuale di tanti ragazzi e il fatto che stiamo coinvolgendo tutti significa che questa striscia di risultati può durare – continua Italiano -. Siamo ancora dentro a tre competizioni a marzo e questo per noi è motivo di orgoglio. Non vogliamo staccare la spina. Quanto alla difesa che incassa poco, nel momento in cui ogni singolo difensore mette qualcosa in più arriviamo a questi risultati”.

“C’è stato impegno ma serve altro, più personalità, più chiarezze e più furore. Nel primo tempo siamo stati ordinati, ma serve molto di più perché così non va bene e non ci divertiamo”. È il commento di Davide Ballardini, tecnico della Cremonese, dopo la sconfitta contro la Fiorentina. “Il cruccio nostro è questo qua, la Cremonese deve partite subito con una dinamicità e movimento aggredendo gli avversari e condizionarli da inizio partita, invece lo vedi a tratti e solo nella seconda parte del match. Questo è un errore grave. Bisogna avere un altro atteggiamento, determinazione e voglia diverse”.

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Coupe de France: Marsiglia e Lione in ritardo, Nantes meno fortunato… Scopri le formazioni dei quarti di finale

Il sorteggio è stato effettuato giovedì da Djibril Cissé. L’Olympique de Marseille ospiterà Annecy nei quarti di finale della Coppa di Francia, mentre il Lione ospiterà Grenoble per un derby.

Senza il Paris Saint-Germain, la strada per la finale di Coppa di Francia è ora molto più aperta. Marsiglia e Lione hanno beneficiato di un sorteggio favorevole, giovedì 9 febbraio a Tout le sport, e ospiteranno rispettivamente Annecy e Grenoble nei quarti di finale.

I campioni in carica dell’FC Nantes affronteranno il Lens. I Canaries affronteranno l’RC Lens, che ha battuto il Lorient (1-1, 4-2 ai rigori), in casa e a porte chiuse. Infine, la terza e ultima squadra di Ligue 2 ancora in corsa, il Rodez, si recherà nella vicina Tolosa. Ciò significa che nessuno dei tre club di seconda divisione giocherà in casa.

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Un messaggio comune a Djokovic e Sabalenko. La loro vittoria australiana è una lezione importante per Iga

Gli Australian Open sono stati trionfati da tennisti che hanno seguito esattamente lo stesso percorso dalla fine del 2022. Le vittorie di Novak Djokovic e Aryna Sabalenka hanno mostrato come ci si prepara a questo torneo. Perché non è affatto ovvio …

Djokovic e Sabalenka sono gemelli tennistici da metà dicembre. Almeno, questa è la valutazione degli esperti di tennis d’oltreoceano, che hanno analizzato attentamente tutto ciò che è accaduto all’inizio della stagione. In effetti, è difficile da credere, ma nel caso di Novak e Aryna, tutto dalla A alla Z è andato perfettamente allo stesso modo, insieme, in parallelo, fianco a fianco. Il serbo aveva già spiegato esattamente perché aveva fatto queste e non altre scelte iniziali. La bielorussa non aveva altra scelta, poiché i giochi rappresentativi sono attualmente chiusi e non disponibili per lei. Ma questo serve acutamente alla sua carriera individuale.

Djokovic e Sabalenka – in ordine inverso, visto che la finale femminile si è svolta prima a Melbourne – hanno dimostrato di essere i migliori agli Australian Open. Sono arrivati a questo stadio dopo aver preparato e costruito la loro forma esattamente nello stesso modo. Come Iga Swiatek, hanno iniziato a perfezionarlo durante la World Tennis League di Dubai. Entrambi, ed è qui che inizia il loro viaggio insieme, sono finiti nella squadra dei Falcons, i Falcons.

Ma sono arrivati negli Emirati con un atteggiamento completamente diverso rispetto al campione di Raszyn. Sono venuti prima di tutto per divertirsi, per fare il lavoro che si erano prefissati e, a volte, per giocare un po’ per i punti. In questa fase non erano ancora fisicamente pronti a pretendere troppo da se stessi. E loro ne erano ben consapevoli. Djokovic ha perso con Alexander Zverev, poi ha annullato la partita successiva, e nella terza partita ha affrontato l’austriaco Sebastian Ofner, di classifica molto inferiore, e alla fine ha dovuto subire un supertie-break. Sabalenka ha ceduto a Iga Swiatek e all’avversaria della finale di sabato, Jelena Rybakina, ma ha ballato e interagito con la squadra più che giocare. Quando si è seduta accanto a Djokovic alla conferenza, non è riuscita a trattenere le risate e il nome “Amazonico” è uscito da lei e anche dalla bocca di Novak. Ovvero il ristorante dove i Falchi si riunivano.

Questo lancio era fuori discussione

Si stavano integrando perché era il momento giusto per farlo, ma si stavano anche allenando e accoppiando perché era ciò che serviva soprattutto in questa fase. E le persone che hanno seguito l’evento da vicino e da lontano, in disparte, ne erano ben consapevoli. In un contesto di Novak e Aryna, Iga Swiatek si è preparata al meglio a Dubai. Si stava già preparando a giocare seriamente nella United Cup a squadre, che sarebbe iniziata pochi giorni dopo. Per Djokovic questo formato era assolutamente fuori discussione. Novak si è spesso sacrificato per questi tornei e capisce perfettamente cosa sia il lavoro di squadra, ma a questo punto una formula del genere era assolutamente sconsigliabile. Fin dall’inizio, Nole ha chiarito perché aveva bisogno di Adelaide e quali erano i suoi obiettivi per l’inizio più importante dell’inverno.

Anche Sabalenka ha optato per un’opzione simile, anche se per motivi completamente diversi. Ha giocato lì in parallelo con il suo compagno dei Falcons e, come lui, ha provato la macchina che poi ha impressionato tutti a Melbourne. Djokovic e Sabalenka hanno vinto le sezioni maschile e femminile del torneo di Adelaide.

No Adelaide n. 2

Hanno vinto e sono passati a Melbourne. Hanno portato con sé ricordi vittoriosi, assicurandosi di essere già in forma per acclimatarsi per qualche giorno nella sede in cui avrebbero gareggiato. Naturalmente, non si sono sentiti in difficoltà di fronte alla prospettiva di giocare per i punti al torneo n. 2 di Adelaide la settimana successiva, anche se avrebbero potuto farlo visto che la città offriva una ripetizione sia nel mercato ATP che in quello WTA.

Erano in una posizione comoda. Avevano giocato il giusto numero di partite, soprattutto in una sola sede (e non erano affatto partite facili, nel caso di Novak erano addirittura complicate). Mentalmente hanno gareggiato come ogni giorno. Il sistema a tazze. Non c’era nessun cuscinetto di sicurezza o margine di errore. Era necessario per vincere. Operavano in base a schemi, abitudini e routine proprie, cioè completamente diverse da quelle di chi partecipava alla competizione a squadre. Hanno ampliato la loro sfera di comfort, che all’inizio della stagione – come sottolinea l’americano – è assolutamente cruciale.

Djokovic ha festeggiato il suo successo in Australia con i suoi tifosi
Anche agli Australian Open, Novak e Aryna hanno giocato praticamente in formato gemello. Con sicurezza, perdendo un solo set a testa in tutto il torneo (Djokovic al secondo turno, Sabalenka in finale), di solito con un forte timbro che documenta il vantaggio in ogni partita. Questo è stato un altro punto in comune tra i vincitori di quest’anno. La bielorussa, inoltre, ha ripetuto il percorso di Ashleigh Barty dello scorso anno. Anche Ash, che oggi non fa più parte del tour, ha vinto prima ad Adelaide e poi nella competizione principale in Australia.

È quindi difficile dire che tutto questo debba essere considerato una coincidenza o una casualità. C’è troppa ripetizione, doppiezza, ragione, razionalità qui. Comunque, Djokovic ha smontato tutto e ha detto che una cosa segue l’altra. E lui, un perfezionista che può fare qualsiasi cosa per il suo Paese, sa perfettamente quando è giusto giocare e quando è giusto lasciarsi andare in una squadra. In effetti, in passato ha partecipato all’ATP Cup. All’epoca, tuttavia, le partite si svolgevano secondo regole diverse da quelle odierne.

Vale la pena di appoggiarsi a

Le decisioni di Novak e Sabalenko hanno mostrato alla concorrenza la strada da seguire quando si compete in Australia per i massimi obiettivi. È senza dubbio una lezione importante e preziosa anche per Iga. Certo, è lei a prevedere meglio come programmare le partenze, ha sempre più esperienza e intuito ad ogni stagione nel Tour, ma vale anche la pena di osservare l’andamento della competizione. E di puntare su scenari che la preparino ancora meglio per un torneo chiave in futuro. Anche a costo di doverne abbandonare un’altra, anch’essa importante.