

Tour de France: Trionfo di Paret-Peintre sul Mont Ventoux
Una Vittoria Memorabile per la Francia
Valentin Paret-Peintre ha mantenuto la calma sotto il sole cocente e ha regalato alla Francia la sua prima vittoria nell’edizione attuale del Tour de France, imponendosi nell’impegnativa sedicesima tappa con arrivo sulla temibile vetta del Mont Ventoux.
Sprint Finale Decisivo e Leadership Confermata
Il corridore della Soudal-Quick Step ha avuto la meglio sull’irlandese Ben Healy grazie a uno sprint mozzafiato proprio sul “Gigante della Provenza”. Nel frattempo, Tadej Pogacar ha conservato la maglia gialla di leader, riuscendo a non perdere mai di vista il suo principale rivale, Jonas Vingegaard, durante la lunga ascesa di 21,5 chilometri con una pendenza media del 7,5%.
Nel computo generale, il campione in carica Pogacar ha incrementato il suo vantaggio di altri due secondi, portando il margine su Vingegaard a 4 minuti e 15 secondi grazie a uno sprint finale in salita in cui ha avuto la meglio sul danese. Il tedesco Florian Lipowitz, che non è riuscito a seguire Vingegaard nell’attacco lanciato a circa 9 km dal traguardo, rimane terzo a 9 minuti e 3 secondi, consolidando la sua posizione rispetto all’inglese Oscar Onley, ora quarto a 2 minuti e 1 secondo di distacco.
La Strategia Vincente di Paret-Peintre
Dopo il traguardo, Paret-Peintre ha raccontato alla televisione francese tutta la sua emozione: “È qualcosa di straordinario, ma non era questo il piano iniziale! Credevo davvero che Pogacar volesse vincere oggi e che avrebbe controllato la corsa. Mi sono detto che, se ci fosse stato un gruppo numeroso, avrei potuto farne parte, ma non mi ero focalizzato troppo sulla partenza, pensando che la giornata sarebbe stata buona per una fuga.”
La svolta è arrivata quando Paret-Peintre ha visto chi lo accompagnava nell’azione decisiva. “Quando ci siamo trovati davanti con Sivakov e un altro corridore dell’UAE, ho capito che loro avrebbero giocato le loro carte, quindi noi dovevamo fare altrettanto. Mi sentivo in grande forma e, avendo due compagni di squadra, ho capito che potevo davvero puntare al successo.”
Una Vittoria Carica di Emozioni
Il francese ha sottolineato la straordinarietà della sua impresa: “Non riesco a crederci! Vincere una tappa al Tour è già incredibile, ma farlo sul Mont Ventoux ha un sapore ancora più speciale. Negli ultimi metri mi ripetevo che non potevo mollare, nemmeno negli ultimi cento metri quando Ben Healy sembrava imprendibile. Mi sono detto che dovevo provarci fino in fondo, senza arrendermi.”
Vingegaard Determinato a Rilanciare la Sfida
Jonas Vingegaard, dal canto suo, ha commentato la tappa riconoscendo la forza di Pogacar: “Oggi mi sono sentito davvero bene e sono soddisfatto delle sensazioni. Anche se non sono riuscito a guadagnare tempo, torno a casa con una grande motivazione. Il nostro obiettivo era inserire qualcuno nella fuga e tutta la squadra ha dato il massimo. Ognuno ha fatto la sua parte in maniera esemplare, quindi voglio ringraziare tutti i miei compagni.”
“Pogacar ha risposto a ogni mio attacco, e io ho fatto altrettanto con lui. Non ho visto particolari punti deboli oggi, ma almeno questa tappa mi dà fiducia. Come ho detto, continuerò a provarci.”

Scossa a Le Mans: la Ferrari 499P #50 squalificata dopo il traguardo
Colpo di scena amaro per la Scuderia Ferrari al termine della 24 Ore di Le Mans 2025. La vettura numero 50, una Ferrari 499P guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, è stata ufficialmente squalificata dopo non aver superato i controlli tecnici post-gara. Il motivo della decisione riguarda un’irregolarità legata all’alettone posteriore, che secondo i delegati tecnici della FIA e dell’ACO si sarebbe deformato oltre i limiti consentiti dal regolamento.
Nel dettaglio, i commissari hanno riscontrato due violazioni tecniche. Primo, mancavano quattro bulloni sul supporto dell’alettone posteriore. Secondo, l’alettone stesso si è piegato di 52 millimetri durante le misurazioni effettuate dopo la gara, quando il regolamento prevede una tolleranza massima di soli 15 millimetri. Ferrari ha spiegato che la deformazione sarebbe dovuta proprio all’assenza di quei bulloni, una mancanza notata da un meccanico durante l’ultima sosta ai box avvenuta alle 15:23. Tuttavia, per via della rapidità dell’intervento, il componente non è stato sostituito.
Nel mondo delle corse, una modifica anche minima dell’aerodinamica può influenzare notevolmente la prestazione del veicolo, in particolare aumentando la velocità massima grazie alla riduzione della resistenza dell’aria. Proprio in questo senso, è stato osservato che la Ferrari #50 ha raggiunto il suo picco di velocità nel corso del giro 380 su 387, ovvero poco prima della conclusione della corsa. Tuttavia, la squadra ha sostenuto che tale variazione non avrebbe comportato alcun reale vantaggio in termini di performance.
La squalifica ha comportato una riorganizzazione dell’ordine d’arrivo: tutti i veicoli inizialmente classificati dietro la Ferrari #50 avanzano di una posizione. Il quarto posto passa così nelle mani del prototipo Cadillac V-Series.R condotto da Alex Lynn, Norman Nato e Will Stevens. Oltre alla perdita della posizione finale, alla vettura numero 50 vengono annullati anche tutti i punti ottenuti in gara, sia per quanto riguarda la classifica piloti che quella costruttori. Un duro colpo per Ferrari, che si ritrova ora penalizzata nella corsa al titolo mondiale.
La FIA ha comunque concesso a Ferrari il diritto di presentare appello contro la decisione. Al momento, resta da vedere se la Scuderia sceglierà di percorrere questa strada o se accetterà l’esito del controllo tecnico. Quel che è certo è che la 24 Ore di Le Mans 2025 continuerà a far discutere ben oltre la bandiera a scacchi.

Yamaha pronta a introdurre un nuovo motore al GP di Francia 2025
Yamaha si prepara a portare importanti novità in pista nel Gran Premio di Francia 2025, in programma questo fine settimana. La casa giapponese introdurrà infatti un nuovo motore sulla YZR-M1, come confermato direttamente dal pilota del team Monster Energy Yamaha, Fabio Quartararo.
“Dobbiamo concentrarci sul lavoro del weekend. I risultati positivi ottenuti durante la gara e nei test a Jerez sono stati una bella spinta per il team, e sono curioso di vedere come si comporterà questa nuova specifica del motore a Le Mans,” ha dichiarato Quartararo. “Sono molto entusiasta di iniziare,” ha aggiunto il pilota francese.
Il nuovo propulsore che Yamaha utilizzerà nel GP di Francia non sarà ancora il tanto vociferato motore V4 attualmente in fase di sviluppo. L’azienda nipponica ha invece optato per una versione aggiornata del motore quattro cilindri in linea, una configurazione che ha accompagnato la M1 negli ultimi anni ma ora in veste più evoluta.
Anche il compagno di squadra di Quartararo, lo spagnolo Alex Rins, ha espresso ottimismo nei confronti della nuova unità motrice. Le sue sensazioni positive si basano sui risultati dei test di Jerez, dove ha ottenuto il quarto miglior tempo, subito alle spalle di Quartararo.
“Abbiamo fatto dei passi avanti durante i test della scorsa settimana a Jerez,” ha affermato Rins. “Ora potremo mettere nuovamente alla prova le nostre scoperte a Le Mans. Questo GP sarà fondamentale per raccogliere dati, così da affrontare al meglio il test privato di Misano in programma la prossima settimana,” ha spiegato il pilota.
Il fine settimana in arrivo avrà un significato particolare per Fabio Quartararo, che correrà davanti al pubblico di casa. Il GP di Francia rappresenta infatti una tappa molto sentita dal campione del mondo 2021.
“Le Mans ha sempre un valore speciale per me: è la mia gara di casa, e ci saranno tantissimi tifosi pronti a sostenermi. Non importa quante volte ci sia passato, ogni volta ho i brividi quando il pubblico canta l’inno nazionale prima del via,” ha raccontato emozionato Quartararo, soprannominato “El Diablo”.
Con il supporto del pubblico francese e il nuovo motore a disposizione, Yamaha spera di compiere un passo importante nel suo percorso di sviluppo, cercando di tornare ai vertici della MotoGP.

Salernitana e Sassuolo pareggiano: rimonta granata nel finale, ma il punto serve a poco
Allo stadio Arechi di Salerno va in scena una sfida che lascia l’amaro in bocca a entrambe le squadre. Salernitana e Sassuolo si dividono la posta in palio con un 2-2 che, alla luce della situazione in classifica, non accontenta nessuno. I neroverdi si vedono sfuggire una vittoria già in tasca, mentre i granata salvano almeno l’orgoglio con una reazione nel secondo tempo.
Il Sassuolo parte forte e domina il primo tempo. Dopo che il VAR annulla una rete a Pinamonti per fuorigioco di Defrel, i ragazzi di Ballardini sbloccano il punteggio con Laurienté, abile a finalizzare una ripartenza letale orchestrata da Bajrami. Poco dopo, lo stesso Bajrami approfitta di un clamoroso errore difensivo tra Costil e Pirola per firmare il raddoppio. La Salernitana, in grande difficoltà, fatica a reagire e va negli spogliatoi sotto di due reti.
Nella ripresa, Colantuono cambia volto alla sua squadra, inserendo Zanoli per Gomis e aumentando la pressione offensiva. I granata accorciano le distanze al 52’, grazie a un rigore realizzato con freddezza da Candreva, dopo un contatto dubbio in area tra Ferrari e Tchaouna.
Il Sassuolo avrebbe più volte la possibilità di chiudere i conti: Pinamonti e Laurienté sprecano due grandi occasioni a tu per tu con Costil, che tiene in vita i suoi. E come spesso accade nel calcio, chi sbaglia paga. In pieno recupero, al 91’, Zanoli sfonda sulla destra e serve al centro un pallone perfetto per Maggiore, che insacca e firma il 2-2, completando la rimonta.
I minuti finali vedono ancora il Sassuolo tentare il colpo grosso con Ferrari e Pinamonti, ma Costil salva nuovamente il risultato. Non mancano i momenti concitati: proteste, cartellini gialli per Racic e Vignato, e una rete di Maggiore convalidata dopo un rapido controllo VAR.
Con questo pareggio, entrambe le squadre proseguono nel loro momento negativo e restano invischiate nella zona bassa della classifica. Un punto che non basta, ma che testimonia le fragilità strutturali di due squadre incapaci di gestire un vantaggio o di costruire una partita solida.
Nel prossimo turno, la Salernitana farà visita alla Lazio, mentre il Sassuolo sarà impegnato in un test difficile contro il Milan. Entrambe dovranno necessariamente cambiare marcia per sperare nella salvezza.

Calendario Lecce 2024/2025: una stagione tra alti e bassi per i giallorossi
La stagione 2024/2025 del Lecce in Serie A è iniziata con molte aspettative, ma fin dalle prime giornate si è rivelata un percorso complesso, fatto di alti e bassi, tra risultati incoraggianti e sconfitte pesanti.
Il debutto in campionato è stato tutt’altro che positivo: il 24 agosto, i salentini hanno subito una netta sconfitta casalinga per 0-4 contro un’Atalanta in grande forma. Una settimana dopo, il 31 agosto, il Lecce ha affrontato l’Inter a San Siro, dove ha subito un altro ko per 2-0. La prima gioia della stagione è arrivata il 15 settembre, quando i giallorossi hanno battuto il Cagliari 1-0 davanti al proprio pubblico.
Il 21 settembre, la trasferta contro il Torino è terminata con uno 0-0 che ha mostrato una buona tenuta difensiva. Il 27 settembre, il Lecce ha pareggiato 2-2 in casa contro il Parma, una gara ricca di emozioni e ribaltamenti di fronte.
Tuttavia, le partite successive hanno mostrato le difficoltà della squadra nel mantenere continuità: il 5 ottobre il Milan ha vinto con un secco 3-0 a San Siro, mentre il 20 ottobre, contro l’Udinese, il Lecce ha strappato un’altra importante vittoria per 1-0. Ma il 26 ottobre è arrivata una pesantissima sconfitta casalinga contro la Fiorentina per 6-0, una delle più dure della stagione.
Tra ottobre e dicembre, i salentini hanno alternato prestazioni convincenti e momenti difficili: una vittoria contro il Napoli il 29 ottobre (1-0), un successo contro il Verona il 2 novembre (1-0), ma anche sconfitte contro Bologna (0-1) e Roma (1-4). Da segnalare anche il pareggio per 1-1 contro la Juventus il 7 dicembre, che ha dato una boccata d’ossigeno alla classifica.
La fine del 2024 ha visto il Lecce chiudere l’anno con un’importante vittoria contro il Monza (2-1) il 21 dicembre, seguita da una sconfitta di misura contro la Lazio (1-2) il 30 dicembre.
Nel nuovo anno, la squadra ha iniziato il 2025 con una sconfitta a Como (0-2), un pareggio con il Genoa (0-0) e un’importante vittoria a Empoli (3-1) il 19 gennaio. Tuttavia, la forma in trasferta è rimasta altalenante, come dimostrano le sconfitte contro il Cagliari (1-4) e contro l’Inter in casa (0-4).
Febbraio ha confermato le difficoltà offensive dei giallorossi, con tre partite consecutive senza reti: 0-0 contro il Bologna, 0-0 contro il Monza e sconfitta per 0-1 in casa contro l’Udinese.
A marzo, il Lecce ha ottenuto un’importante vittoria contro il Milan per 2-3, purtroppo seguita da una sconfitta contro il Genoa (1-2). Il mese si chiuderà il 29 marzo con la sfida interna contro la Roma.
Le ultime giornate del campionato vedranno il Lecce affrontare Roma, Venezia, Juventus e Como tra aprile e inizio maggio. Successivamente, i giallorossi sfideranno Atalanta, Napoli e Verona, prima di concludere la stagione con due partite che potrebbero essere decisive per la classifica finale: Lecce-Torino il 25 maggio e Lazio-Lecce nella giornata conclusiva.
Con una stagione caratterizzata da risultati altalenanti, il Lecce dovrà lottare fino all’ultima giornata per mantenere la categoria e raggiungere l’obiettivo salvezza. I prossimi incontri saranno cruciali per capire il destino della squadra allenata da D’Aversa.

Sinner-Alcaraz: Finale Epica a Pechino
La finale dell’ATP 500 di Pechino ha regalato uno spettacolo indimenticabile agli appassionati di tennis. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si sono sfidati in un match memorabile che ha consacrato ulteriormente la loro rivalità. Dopo più di due anni dall’ultima finale disputata a Umago, i due giovani campioni hanno offerto una partita di altissimo livello, culminata con la vittoria dello spagnolo in tre set combattutissimi.
Un Duello di Giganti
La sfida, attesa con grande trepidazione, non ha deluso le aspettative. Alcaraz è stato quasi ingiocabile in alcuni momenti, ma ha dovuto lottare fino al tie-break decisivo per battere un Sinner mai domo. Nonostante la sconfitta, l’italiano esce a testa alta: ha giocato un tennis di altissimo livello, recuperando svantaggi e mantenendo alta l’intensità per tutta la partita.
Dall’altra parte della rete, Alcaraz ha dimostrato ancora una volta di essere un campione straordinario, capace di ribaltare situazioni difficili. Il match si è deciso su pochi punti cruciali, con lo spagnolo che ha prevalso grazie a una maggiore freddezza nei momenti decisivi.
Cronaca della Partita
Il primo set è iniziato con grande intensità. Alcaraz ha ottenuto il primo break portandosi sul 3-1 grazie alla sua straordinaria velocità e potenza. Sinner, però, non si è arreso e ha trovato il modo di rientrare in partita, recuperando fino al 5-5. Dopo un finale combattuto, l’italiano ha mostrato sangue freddo e ha chiuso il tie-break per 8-6, conquistando il primo set.
Nel secondo set, Sinner ha mantenuto alto il livello del suo gioco, ma Alcaraz ha risposto colpo su colpo. I due tennisti si sono sfidati in scambi intensi e prolungati, ma alla fine è stato lo spagnolo a spuntarla, sfruttando un momento di calo del suo avversario per chiudere il set per 6-4.
L’Atto Finale
Il terzo set è stato il più equilibrato e spettacolare. Entrambi i giocatori hanno lottato punto su punto, offrendo colpi straordinari e difese eroiche. Sinner è riuscito a ottenere un break, ma Alcaraz ha ribaltato la situazione grazie a una serie di punti impressionanti nel tie-break finale. Con sette punti consecutivi dal 0-3, lo spagnolo ha chiuso il match con il punteggio di 7-6.
Un Nuovo Capitolo per il Tennis
Questa partita entra di diritto nella storia del tennis moderno. Alcaraz e Sinner hanno mostrato che il futuro di questo sport è nelle loro mani. La loro rivalità promette ancora grandi battaglie e momenti di pura emozione per i tifosi di tutto il mondo. Pechino 2024 resterà una data indimenticabile nella loro carriera e un punto di riferimento per il tennis internazionale.

Il Fioretto Maschile Italiano Ottiene l’Argento: Sconfitta in Finale dal Giappone
Due mesi fa, il fioretto maschile italiano ha conquistato una preziosa medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma il sogno dell’oro si è infranto nella finale contro il Giappone, persa per 45 a 36. Filippo Macchi, Guillaume Bianchi, Tommaso Marini e Alessio Foconi hanno lottato fino all’ultimo, regalando all’Italia la sua 22esima medaglia complessiva ai Giochi. La scherma italiana conclude la sua partecipazione con un bottino di un oro, tre argenti e un bronzo, risultati che, alla vigilia, forse ci si aspettava più alti.
La finale è stata equilibrata e combattuta sin dai primi istanti. Il giapponese Shikine ha iniziato in vantaggio vincendo il primo assalto 5-3 contro Marini, ma Bianchi è riuscito a controllare la situazione nel suo match contro Imura. Filippo Macchi ha poi dato spettacolo, rimontando contro Matsuyama e portando l’Italia a una sola stoccata di distanza alla fine del terzo assalto. L’impresa di Bianchi ha completato la rimonta, chiudendo il quarto assalto con un vantaggio di 20-18.
Nel quinto assalto, Marini ha mantenuto l’Italia in vantaggio, ma il successivo incontro tra Macchi e Imura ha ribaltato la situazione a favore del Giappone, con i nipponici che sono tornati in testa di due stoccate.
Un colpo di scena si è verificato nel settimo assalto, quando Bianchi ha subito una distorsione al polso durante il match contro Matsuyama. Nonostante l’infortunio, l’italiano ha stretto i denti, riuscendo a mantenere l’Italia in partita, riducendo il distacco a una sola stoccata: 34 a 35. È stato poi il turno di Alessio Foconi, entrato in pedana per la prima volta nella finale contro l’altra riserva giapponese, Nagano. Questo assalto si è rivelato decisivo: il parziale di 5 a 0 per il Giappone ha permesso loro di arrivare all’ultimo incontro con un vantaggio solido.
Nell’ultimo assalto, Marini ha affrontato Imura, ma il giapponese ha saputo gestire bene la situazione, consegnando la vittoria al Giappone e relegando l’Italia alla medaglia d’argento

Gukesh vs Ding Liren: Nuove Regole di Spareggio per il Campionato Mondiale di Scacchi FIDE
Il confronto tra il campione del mondo in carica, Ding Liren, e il giovane sfidante indiano, D Gukesh, nel Campionato Mondiale di Scacchi FIDE sarà caratterizzato da nuove regole di spareggio, differenti rispetto a quelle dell’ultimo Campionato Mondiale, in cui Ding Liren aveva sconfitto Ian Nepomniachtchi.
Nel Campionato Mondiale di Scacchi del 2023, Ding Liren aveva prevalso su Nepomniachtchi attraverso lo spareggio. La FIDE, l’organo di governo mondiale degli scacchi, ha annunciato che, dopo consultazioni con entrambi i giocatori, il formato degli spareggi è stato modificato per introdurre una graduale riduzione dei tempi di controllo.
Quali sono le nuove regole di spareggio per il Campionato Mondiale di Scacchi?
Il match per il Campionato Mondiale prevede un incontro di 14 partite, tutte giocate nel formato classico. Il giocatore che raggiunge 7,5 punti o più vince il match. Se il punteggio dopo le quattordici partite è in parità, gli spareggi saranno disputati prima nel formato rapid e poi nel formato blitz.
Nel 2023, le regole degli spareggi prevedevano che i giocatori disputassero quattro partite da 25 minuti più un incremento di 10 secondi per mossa. Se il punteggio rimaneva in parità dopo queste quattro partite, si passava alla fase successiva dello spareggio, ovvero un playoff blitz. Tuttavia, nel 2024, se i punteggi saranno in parità dopo le 14 partite classiche, si giocheranno quattro partite da 15 minuti (invece di 25 minuti) più un incremento di 10 secondi per mossa. Se il punteggio rimane ancora in parità dopo queste quattro partite, seguirà un ulteriore playoff rapid di due partite da 10 minuti più un incremento di 5 secondi per mossa.
Nel match del Campionato Mondiale di Scacchi 2023 tra Ding Liren e Nepomniachtchi, la fase blitz del playoff prevedeva un playoff blitz di due partite da cinque minuti più un incremento di 3 secondi per mossa. Se il punteggio fosse rimasto in parità dopo queste due partite, si sarebbe giocato un altro playoff blitz di due partite. Se il punteggio fosse stato ancora pari, si sarebbe disputata una partita singola di 3 minuti per ciascun giocatore con un incremento di 2 secondi per mossa. Se questa partita fosse stata pari, si sarebbe giocata un’altra partita da 3 minuti per ciascun giocatore con un incremento di 2 secondi per mossa a colori invertiti. Questo processo sarebbe stato ripetuto fino a che non si fosse ottenuto un risultato decisivo.
Ma nel match del Campionato Mondiale di Scacchi 2024 tra Gukesh e Ding Liren, se il punteggio rimarrà in parità dopo il playoff rapid di due partite da 10 minuti più un incremento di 5 secondi per mossa, si giocherà un playoff blitz. In questa fase, si disputerà un playoff blitz di due partite da 3 minuti più un incremento di 2 secondi per mossa. Se anche questo non determinasse un campione, si giocherà una partita singola di 3 minuti per ciascun giocatore con un incremento di 2 secondi per mossa.
Se questa partita sarà pari, si giocherà un’altra partita da 3 minuti per ciascun giocatore con un incremento di 2 secondi per mossa a colori invertiti. Questo verrà ripetuto fino a che non ci sarà un risultato decisivo.

Lorenzo Musetti, l’umile italiano che punta alla finale di Wimbledon dopo aver battuto Taylor Fritz
Prima del suo primo quarto di finale di un Grande Slam contro Taylor Fritz mercoledì a Wimbledon, a Lorenzo Musetti è stato chiesto di parlare di un argomento importante: i suoi tatuaggi. Il 22enne ne ha tre. Il primo è un cuore con una racchetta da tennis al centro, il secondo è un’ancora con la scritta “famiglia” e il terzo è una frase condivisa con il suo allenatore: “Il meglio deve ancora venire.”
Tradotto: “Il meglio deve ancora venire.”
Ebbene, Musetti ha riservato il miglior tennis della sua giovane carriera per l’erba dell’All England Club e, per essere specifici, nel quinto set di una maratona di tre ore e mezza contro il favorito americano Fritz. Dopo quattro set di continui cambiamenti di ritmo, Musetti ha eliminato Fritz 6-1 nel set finale con una sorprendente serie di colpi da tennis vecchio stile su erba.
Parliamo di drop shot squisiti, slice di rovescio accarezzati e volée posizionate con cura. E, naturalmente, alcuni spettacolari rovesci a una mano. Aggiungiamo una vasta varietà di colpi e un’aggressività radicata, e otteniamo questo: un giocatore al top della sua forma sull’erba liscia di Wimbledon. E dopo aver portato Novak Djokovic a cinque set e fino alle 3 del mattino al Roland Garros circa un mese fa, l’italiano sarà silenziosamente fiducioso di poter sorprendere il serbo nelle semifinali di venerdì.
“Non ho parole,” ha detto dopo aver raggiunto la sua prima semifinale in un major. “È difficile parlare, ma ci proverò. Penso di non essermi ancora reso conto di quello che ho fatto.
“Probabilmente ho giocato il mio miglior tennis [nel set finale], ho tenuto il meglio per la fine. Probabilmente non è stato il miglior inizio [prima di quello], perché Taylor stava davvero dominando il gioco, specialmente con il servizio.
“Penso di aver giocato una partita fantastica, perché Taylor era davvero in ottima forma.”
Ha ragione. Musetti ha vinto l’ultimo incontro tra i due sulla sua terra preferita a Monte Carlo in aprile, ma sull’erba più veloce del sud-ovest di Londra, Fritz ha continuato da dove aveva lasciato nel quarto turno, dove è uscito vittorioso in una battaglia di cinque set contro la quarta testa di serie Alexander Zverev.
Dopo aver salvato un punto di break nel suo primo game di servizio, Fritz ha dominato il primo set mentre Musetti mancava il bersaglio con il suo rovescio slice. Tredici errori non forzati in poco più di mezz’ora raccontano la storia del pessimo inizio dell’italiano, poiché un break di servizio è stato sufficiente per il potente americano per prendere il comando.
Fritz ha rapidamente ottenuto un altro break all’inizio del secondo set, con Musetti che stranamente insisteva con un drop-shot di rovescio inconsistente che, beh, trovava costantemente la rete. Ma poi è arrivato, a posteriori, il punto di svolta. Il momento in cui Fritz ha lasciato sfuggire la partita. Un game sciolto, regalando immediatamente il break all’italiano.

“Un’opportunità per me”: L’ex golfista di BYU Zac Blair entusiasta per un altro tentativo al titolo degli US Open
È in qualche modo appropriato che la terza apparizione di Zac Blair nel torneo di golf degli US Open, e la prima dal 2019, si svolga giovedì al celebre Pinehurst Resort in North Carolina.
Dieci anni fa, l’ex All-American della BYU ha fatto il suo debutto nel golf maggiore al Pinehurst No. 2, concludendo al 40º posto, una performance nel 2014 che ha spinto Blair, allora ventitreenne, verso traguardi più grandi e migliori nel golf professionistico.
“Ogni volta che puoi partecipare a un major, è emozionante”, ha dichiarato Blair al Deseret News la scorsa settimana prima di salire su un volo per la costa orientale. “Pinehurst è un po’ dove ho iniziato la mia carriera, almeno professionalmente. Sarà interessante tornare e vedere come va.”
I ricordi di Blair del 2014 — quando il tedesco Martin Kaymer ha conquistato il titolo degli US Open — sono dolci anche perché, nell’ultima buca, il suo caddie ha passato la borsa al padre di Blair, Jimmy, per una memorabile passeggiata insieme lungo il fairway della 18ª buca per la Festa del Papà.
“Questo ha reso tutto ancora più speciale”, ha detto Zac.
Jimmy Blair, una figura di spicco nel panorama del golf dello Utah come professionista di club di grande successo e poi come imprenditore del golf, ha giocato agli US Open del 1981 al Merion Golf Club vicino a Filadelfia. Dopo aver segnato un 2-under-par nelle prime nove buche del primo round, il nome di Jimmy Blair è brevemente apparso in cima alle classifiche lungo il percorso.
Tuttavia, Jimmy ha mancato il taglio delle 36 buche per due colpi, quindi il fatto che Zac abbia superato il taglio e ottenuto un solido piazzamento a Pinehurst è stato un’emozione per entrambi, padre e figlio.
Fino a giovedì scorso, Zac non era certo se Jimmy, ora 69enne e residente a St. George, avrebbe fatto il viaggio.
“È sempre una decisione dell’ultimo minuto”, ha detto Zac.
La moglie del golfista, Alicia, e i figli, di 4, 2 anni e 3 mesi, saranno presenti, proprio come lo erano il mese scorso al PGA Championship quando Blair ha concluso al 53º posto con un 5-under 279 a Valhalla, Louisville, Kentucky. Un video di Blair che dava una lezione improvvisata al figlio di 4 anni, Charlie, sul campo pratica prima dell’inizio del torneo è diventato virale.
“Non c’è mai un momento di noia qui”, ha detto Zac della sua giovane famiglia. “Sarà bello averli lì e ci assicureremo di passare una settimana divertente.”
Può l’attuale residente di Orem competere?
Ha mancato il taglio nel suo ultimo US Open, nel 2019 a Pebble Beach, ma è fiducioso delle sue possibilità a Pinehurst, dopo il successo di dieci anni fa.