Basket

L’esordio promettente di Cooper Flagg

L’attesa è quasi finita: il debutto ufficiale di Cooper Flagg in NBA è ormai alle porte. Lunedì notte, Flagg ha disputato la sua prima partita di preseason con i Dallas Mavericks, pochi mesi dopo essere stato selezionato come prima scelta assoluta al draft. Nonostante sia rimasto in campo solo per 14 minuti, il suo contributo è stato fondamentale nella vittoria per 106-89 contro gli Oklahoma City Thunder alla Dickies Arena di Fort Worth, Texas. Dopo un inizio un po’ lento, i primi punti di Flagg sono arrivati nel secondo quarto con uno spettacolare layup acrobatico in mezzo al traffico. Meno di un minuto dopo, ha confermato il suo talento mettendo a segno una tripla dal palleggio. Anche prima di iniziare a segnare, Flagg è apparso subito a suo agio, servendo a Dwight Powell l’assist per una schiacciata facile dopo aver gestito il contropiede. All’intervallo, il suo tabellino segnava già 10 punti e 6 rimbalzi con un 3 su 6 dal campo, mentre i Mavericks avevano accumulato un vantaggio di 26 punti.

Un nuovo inizio dopo una stagione difficile

Questa prestazione, sebbene in una partita non ufficiale, rappresenta un passo cruciale per Flagg prima dell’inizio della sua carriera in NBA, previsto per il 22 ottobre contro i San Antonio Spurs di Victor Wembanyama. Flagg ha dominato al college con Duke, dove ha vinto il premio di National Player of the Year e ha trascinato i Blue Devils fino alle Final Four, con una media di 19,2 punti e 7,5 rimbalzi a partita. La sua scelta è arrivata a sorpresa per i Mavericks, che, pochi mesi dopo il caotico addio alla superstar Luka Dončić, hanno vinto la lotteria del Draft per la prima volta nella loro storia, pur avendo solo l’1,8% di possibilità. La scorsa stagione, i Mavericks hanno chiuso con un record di 39-43, crollando visibilmente dopo la cessione di Dončić e affrontando infortuni gravi, come la rottura del legamento crociato anteriore di Kyrie Irving, il cui rientro è previsto a metà stagione.

Klay Thompson e le ambizioni da titolo

Una voce autorevole all’interno dello spogliatoio è quella di Klay Thompson, uno che di vittorie in NBA se ne intende. Con quattro titoli vinti con i Golden State Warriors, Thompson sa cosa serve per arrivare fino in fondo. Insieme a lui, i Mavericks possono contare sull’esperienza di altri due campioni: Anthony Davis, che ha vinto un titolo con i Lakers nel 2020, e Kyrie Irving, campione nel 2016 contro gli stessi Warriors di Thompson. Ma una squadra guidata da due veterani come Davis e Irving, entrambi sopra i 32 anni e spesso soggetti a infortuni, insieme a una matricola come Cooper Flagg, ha davvero la possibilità di puntare al titolo in una Western Conference così competitiva? Secondo Thompson, la risposta è un sì convinto.

Una nuova identità per i Mavericks

L’ottimismo di Thompson si basa sul potenziale difensivo della squadra. «Non c’è motivo per cui non possiamo essere la miglior difesa della lega», ha dichiarato a The Athletic. «Nella mia esperienza, per vincere servono giocatori capaci di incidere su entrambi i lati del campo. E noi li abbiamo». Questa filosofia è nata dalla trasformazione della squadra, iniziata con la cessione di Luka Dončić ai Lakers in cambio di Anthony Davis, dell’ala Max Christie e di una prima scelta al draft. Quest’estate, inoltre, è arrivato il playmaker D’Angelo Russell per sopperire all’assenza di Irving. Thompson è consapevole che l’approccio dovrà cambiare: «Dobbiamo giocare in modo diverso, sfruttando i nostri punti di forza», ha spiegato. «Questo significa tagli senza palla e gioco che passa attraverso i nostri lunghi. Sappiamo che ogni sera un giocatore diverso può essere protagonista. Ovviamente i leader sono Kyrie e A.D., ma finché non saranno in campo con continuità, toccherà a qualcun altro farsi avanti». Giusto o no, le aspettative a Dallas sono destinate a salire vertiginosamente. E il diciottenne Flagg avrà un ruolo cruciale nel guidare la franchigia fuori dalle difficoltà della scorsa stagione e riportarla ai vertici di una Western Conference mai così competitiva.

Formula E

Formula E, mercato piloti in fermento: Citroën ufficializza la coppia Vergne-Cassidy, DS Penske punta sul talento di Barnard

Il mercato piloti del campionato mondiale di Formula E entra nel vivo con due annunci di grande rilievo che delineano gli equilibri della prossima stagione. Mentre Citroën fa il suo ingresso ufficiale presentando una formazione stellare, il team DS Penske si assicura uno dei talenti più promettenti del paddock, il giovane Taylor Barnard.

L’esordio di Citroën con una coppia di campioni

Dopo aver confermato la sua partecipazione al prossimo ABB FIA Formula E World Championship, Citroën ha sciolto le riserve, annunciando la coppia di piloti che guiderà le monoposto del “Double Chevron”. La scelta è ricaduta su due nomi di altissimo profilo: il francese Jean-Éric Vergne e il neozelandese Nick Cassidy, entrambi piloti di indiscusso talento e con una solida esperienza nella categoria elettrica.

Jean-Éric Vergne, 35 anni, è una vera e propria icona della Formula E. Dopo un’esperienza in Formula 1 con la Toro Rosso, è approdato nella serie elettrica sin dal suo esordio nel 2014, diventando il primo pilota nella storia a conquistare due titoli mondiali consecutivi con il team DS Techeetah. La sua versatilità lo vede impegnato anche nel mondiale endurance (FIA WEC) con Peugeot TotalEnergies, team con cui corre anche il suo nuovo compagno di squadra.

Nick Cassidy, 31 anni, è considerato uno dei talenti più completi della sua generazione. Dopo aver dominato le scene del motorsport giapponese, dove ha conquistato la prestigiosa “tripletta” di titoli in Super Formula, Super GT e Formula 3, è sbarcato in Formula E nel 2020, affermandosi rapidamente come uno dei principali protagonisti. Reduce da due stagioni di alto livello con Jaguar TCS Racing, dove ha lottato per il titolo, Cassidy porta in Citroën velocità e una grande abilità strategica.

DS Penske scommette sul futuro: arriva Taylor Barnard

Contemporaneamente, un’altra mossa ha scosso il paddock: DS Penske ha ufficializzato l’ingaggio di Taylor Barnard, il giovane pilota britannico che ha impressionato tutti nella sua stagione di debutto. Considerato il “pezzo pregiato” dell’ultimo mercato, Barnard era corteggiato da numerosi team, ma ha scelto la scuderia franco-statunitense per affiancare Max Gunther e dare l’assalto al titolo, sfidando i campioni in carica di Nissan.

Il potenziale di Barnard è apparso evidente fin dalle prime gare con la McLaren. Ciò che ha colpito di più, oltre alla pura velocità, è stata la sua costanza di rendimento, la maturità e la capacità di lavorare in sintonia con gli ingegneri, qualità fondamentali in una categoria complessa come la Formula E. Nella sua stagione d’esordio ha conquistato due pole position, cinque podi e un notevole quarto posto nella classifica finale.

Dall’incertezza McLaren alla corsa per il titolo

L’addio della McLaren al campionato al termine della scorsa stagione ha reso Barnard uno dei piloti più desiderati sulla piazza. “Abbiamo capito che la McLaren avrebbe potuto lasciare la Formula E intorno al periodo di Jeddah, ma la conferma definitiva è arrivata molto più tardi. È stato un periodo difficile”, ha raccontato il pilota britannico.

La situazione ha avuto un forte impatto emotivo su di lui e sul team. “Sapevo di aver ottenuto buoni risultati e che c’era l’interesse di altre squadre, ma è stato comunque un momento intenso. Avevo costruito un ottimo rapporto con tutta la squadra”. Ora, con il sedile in DS Penske, Barnard ha la grande opportunità di trasformare l’incertezza del passato nella sua migliore occasione per coronare il sogno mondiale.

Altri sport

Tour de France: Trionfo di Paret-Peintre sul Mont Ventoux

Una Vittoria Memorabile per la Francia

Valentin Paret-Peintre ha mantenuto la calma sotto il sole cocente e ha regalato alla Francia la sua prima vittoria nell’edizione attuale del Tour de France, imponendosi nell’impegnativa sedicesima tappa con arrivo sulla temibile vetta del Mont Ventoux.

Sprint Finale Decisivo e Leadership Confermata

Il corridore della Soudal-Quick Step ha avuto la meglio sull’irlandese Ben Healy grazie a uno sprint mozzafiato proprio sul “Gigante della Provenza”. Nel frattempo, Tadej Pogacar ha conservato la maglia gialla di leader, riuscendo a non perdere mai di vista il suo principale rivale, Jonas Vingegaard, durante la lunga ascesa di 21,5 chilometri con una pendenza media del 7,5%.

Nel computo generale, il campione in carica Pogacar ha incrementato il suo vantaggio di altri due secondi, portando il margine su Vingegaard a 4 minuti e 15 secondi grazie a uno sprint finale in salita in cui ha avuto la meglio sul danese. Il tedesco Florian Lipowitz, che non è riuscito a seguire Vingegaard nell’attacco lanciato a circa 9 km dal traguardo, rimane terzo a 9 minuti e 3 secondi, consolidando la sua posizione rispetto all’inglese Oscar Onley, ora quarto a 2 minuti e 1 secondo di distacco.

La Strategia Vincente di Paret-Peintre

Dopo il traguardo, Paret-Peintre ha raccontato alla televisione francese tutta la sua emozione: “È qualcosa di straordinario, ma non era questo il piano iniziale! Credevo davvero che Pogacar volesse vincere oggi e che avrebbe controllato la corsa. Mi sono detto che, se ci fosse stato un gruppo numeroso, avrei potuto farne parte, ma non mi ero focalizzato troppo sulla partenza, pensando che la giornata sarebbe stata buona per una fuga.”

La svolta è arrivata quando Paret-Peintre ha visto chi lo accompagnava nell’azione decisiva. “Quando ci siamo trovati davanti con Sivakov e un altro corridore dell’UAE, ho capito che loro avrebbero giocato le loro carte, quindi noi dovevamo fare altrettanto. Mi sentivo in grande forma e, avendo due compagni di squadra, ho capito che potevo davvero puntare al successo.”

Una Vittoria Carica di Emozioni

Il francese ha sottolineato la straordinarietà della sua impresa: “Non riesco a crederci! Vincere una tappa al Tour è già incredibile, ma farlo sul Mont Ventoux ha un sapore ancora più speciale. Negli ultimi metri mi ripetevo che non potevo mollare, nemmeno negli ultimi cento metri quando Ben Healy sembrava imprendibile. Mi sono detto che dovevo provarci fino in fondo, senza arrendermi.”

Vingegaard Determinato a Rilanciare la Sfida

Jonas Vingegaard, dal canto suo, ha commentato la tappa riconoscendo la forza di Pogacar: “Oggi mi sono sentito davvero bene e sono soddisfatto delle sensazioni. Anche se non sono riuscito a guadagnare tempo, torno a casa con una grande motivazione. Il nostro obiettivo era inserire qualcuno nella fuga e tutta la squadra ha dato il massimo. Ognuno ha fatto la sua parte in maniera esemplare, quindi voglio ringraziare tutti i miei compagni.”

“Pogacar ha risposto a ogni mio attacco, e io ho fatto altrettanto con lui. Non ho visto particolari punti deboli oggi, ma almeno questa tappa mi dà fiducia. Come ho detto, continuerò a provarci.”

Sport

Inter supera l’Empoli con una prodezza di Dimarco: i nerazzurri restano in vetta

L’Inter continua la sua marcia perfetta in Serie A conquistando la quinta vittoria consecutiva, questa volta sul campo dell’Empoli, grazie a uno splendido gol di Federico Dimarco nella ripresa. La squadra di Simone Inzaghi consolida così il primato in classifica, salendo a quota 15 punti, mentre i toscani restano ancora fermi a zero, senza aver segnato alcuna rete nelle prime giornate di campionato.

Primo tempo: dominio Inter, ma il gol non arriva

Sin dai primi minuti la squadra nerazzurra impone il proprio ritmo, schiacciando l’Empoli nella propria metà campo. Frattesi e Calhanoglu provano a sorprendere Berisha dalla distanza, ma senza fortuna. L’occasione più clamorosa arriva con un colpo di testa di Darmian, fermato sulla linea da Ismajli, mentre Dimarco e Thuram sfiorano il vantaggio in più di un’occasione. L’Inter crea molto ma trova davanti a sé una difesa avversaria attenta e ben organizzata. Un gol di Thuram viene annullato dal VAR per fuorigioco dopo una deviazione di Frattesi. Nei minuti finali della prima frazione, anche Frattesi e Bastoni provano la soluzione personale, ma il punteggio resta inchiodato sullo 0-0.

Ripresa: decide una magia di Dimarco

Nella ripresa l’Inter continua a premere e al 51’ arriva il gol decisivo: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla viene respinta dalla difesa dell’Empoli ai limiti dell’area, dove Dimarco si coordina e lascia partire un potente destro di esterno che si insacca sotto la traversa, rendendo vano il tentativo di Berisha. Subito dopo, i nerazzurri sfiorano il raddoppio ancora con Dimarco e Thuram, ma la mira non è precisa.

Empoli in crescita nel finale, Inter in dieci uomini

Dopo il vantaggio subito, l’Empoli cerca di reagire. Ranocchia su punizione impegna Sommer, che deve volare per deviare la palla sopra la traversa. I cambi operati da Zanetti danno maggiore vivacità ai padroni di casa, che negli ultimi minuti provano a spingere alla ricerca del pareggio. L’Inter deve anche gestire l’inferiorità numerica per un problema muscolare occorso ad Arnautovic, costretto a uscire dal campo quasi in lacrime quando le sostituzioni erano già state effettuate. Nei sei minuti di recupero, la squadra di Inzaghi si chiude in difesa e resiste agli assalti finali dei toscani.

Situazione di classifica e prossimi impegni

Con questa vittoria l’Inter resta a punteggio pieno, staccando il Milan di tre lunghezze. L’Empoli, invece, rimane ancora a secco sia di punti che di reti segnate, e sarà chiamato a cercare la svolta nel prossimo turno contro la Salernitana. L’Inter tornerà invece in campo a San Siro, dove ospiterà il Sassuolo nel turno infrasettimanale.

Una partita sofferta e combattuta, risolta da un gesto tecnico di grande qualità che conferma la forza e la maturità della squadra nerazzurra in questa prima fase di stagione.

Sport

Hamlin trionfa in Michigan: le reazioni dei piloti dopo il traguardo

Dopo una gara intensa sul circuito del Michigan, Denny Hamlin ha conquistato una vittoria tanto attesa nella NASCAR Cup Series. Ecco come lui e gli altri protagonisti hanno commentato la corsa, tra soddisfazioni, rimpianti e speranze per il futuro.

Denny Hamlin — vincitore
“È una sensazione fantastica. Chris Gayle e tutta la squadra hanno svolto un lavoro eccezionale. Siamo stati competitivi per tutta la stagione, ma per un motivo o per l’altro non siamo riusciti a concretizzare. Oggi è stato finalmente il giorno giusto, e farcela proprio qui in Michigan, dove in passato ci siamo spesso andati vicino, rende tutto ancora più speciale. È stata una giornata gratificante, partire undicesimo e risalire il gruppo è una bella impresa. Sapevo che avrei dovuto dare il massimo per superare tutti, e così è stato: uno a uno, li ho passati.”

Chris Buescher — secondo classificato
“La nostra Mustang era velocissima. Devo ringraziare davvero tutti i membri della squadra per l’impegno e il lavoro fatto. Abbiamo avuto una reale opportunità di vincere, ma purtroppo non sono riuscito a chiudere il lavoro. La responsabilità è mia. Ci sono alcune decisioni che, col senno di poi, avrei voluto prendere diversamente. Alla fine avremmo dovuto essere davanti alla vettura numero 11. Eravamo più veloci oggi, ma io non ho fatto abbastanza. È comunque un buon risultato e ci prendiamo il lato positivo. Abbiamo creato la nostra fortuna oggi: niente guasti, ottimo ritmo, grande determinazione. Dopo alcune settimane difficili, in cui avevamo velocità ma non i risultati, questa è una bella risposta. Però fa male essere così vicini al successo senza riuscire a coglierlo. Avevamo tutto per vincere, dovevo solo fare meglio.”

Bubba Wallace — quarto classificato
“Quando Charles (Denike, il mio capo squadra) mi ha detto via radio di spingere al massimo, è stato esattamente quello che volevo sentire. In quella fase di gara stavo adottando alcune tecniche per risparmiare carburante. Ma quando è stato il momento di attaccare, ho dato tutto. In certe situazioni, devi essere lucido e valutare bene cosa stai guadagnando o perdendo. Penso che stiamo facendo progressi in questo senso. Nel complesso, è stata una buona giornata.”

Kyle Larson — quinto classificato
“L’inizio è stato sorprendente: con un ritmo del 75-80% riuscivo a mantenere il distacco. Ma poi gli altri hanno iniziato a rimontare e la mia macchina era già sbilanciata. Anche volendo, non avrei potuto spingere più di tanto. Negli ultimi giri non sono stato a tutto gas per più di due o tre secondi alla volta. È stata una giornata complicata, non eravamo veloci, ma siamo comunque riusciti a portare a casa un quinto posto. Questi non sono i giorni più divertenti, ma danno soddisfazione. Sono fiero della squadra. Avremmo voluto regalare una vittoria alla Chevrolet, ma ci riproveremo il prossimo anno. Settimana scorsa e oggi sono state simili: mancava il passo, ma abbiamo ottenuto comunque buoni risultati. A un certo punto pensavo di poter lottare per la vittoria. Questo dice molto sulla solidità del team, che ha saputo reagire bene anche nei momenti difficili. Speriamo di poter continuare così e restare costantemente nella top five.”

Altri sport

Salernitana e Sassuolo pareggiano: rimonta granata nel finale, ma il punto serve a poco

Allo stadio Arechi di Salerno va in scena una sfida che lascia l’amaro in bocca a entrambe le squadre. Salernitana e Sassuolo si dividono la posta in palio con un 2-2 che, alla luce della situazione in classifica, non accontenta nessuno. I neroverdi si vedono sfuggire una vittoria già in tasca, mentre i granata salvano almeno l’orgoglio con una reazione nel secondo tempo.

Il Sassuolo parte forte e domina il primo tempo. Dopo che il VAR annulla una rete a Pinamonti per fuorigioco di Defrel, i ragazzi di Ballardini sbloccano il punteggio con Laurienté, abile a finalizzare una ripartenza letale orchestrata da Bajrami. Poco dopo, lo stesso Bajrami approfitta di un clamoroso errore difensivo tra Costil e Pirola per firmare il raddoppio. La Salernitana, in grande difficoltà, fatica a reagire e va negli spogliatoi sotto di due reti.

Nella ripresa, Colantuono cambia volto alla sua squadra, inserendo Zanoli per Gomis e aumentando la pressione offensiva. I granata accorciano le distanze al 52’, grazie a un rigore realizzato con freddezza da Candreva, dopo un contatto dubbio in area tra Ferrari e Tchaouna.

Il Sassuolo avrebbe più volte la possibilità di chiudere i conti: Pinamonti e Laurienté sprecano due grandi occasioni a tu per tu con Costil, che tiene in vita i suoi. E come spesso accade nel calcio, chi sbaglia paga. In pieno recupero, al 91’, Zanoli sfonda sulla destra e serve al centro un pallone perfetto per Maggiore, che insacca e firma il 2-2, completando la rimonta.

I minuti finali vedono ancora il Sassuolo tentare il colpo grosso con Ferrari e Pinamonti, ma Costil salva nuovamente il risultato. Non mancano i momenti concitati: proteste, cartellini gialli per Racic e Vignato, e una rete di Maggiore convalidata dopo un rapido controllo VAR.

Con questo pareggio, entrambe le squadre proseguono nel loro momento negativo e restano invischiate nella zona bassa della classifica. Un punto che non basta, ma che testimonia le fragilità strutturali di due squadre incapaci di gestire un vantaggio o di costruire una partita solida.

Nel prossimo turno, la Salernitana farà visita alla Lazio, mentre il Sassuolo sarà impegnato in un test difficile contro il Milan. Entrambe dovranno necessariamente cambiare marcia per sperare nella salvezza.

Sport

Come risolvere l’enigma degli scacchi in Blue Prince

In Blue Prince, uno degli enigmi più complessi ruota attorno a una scacchiera rettangolare e a una serie di pezzi sparsi per la casa. Dopo aver acceso i quattro bracieri e sbloccato l’accesso al Precipizio, troverai una scacchiera dalla forma insolita: non quadrata, ma con le stesse proporzioni della pianta della villa. Accanto a essa, ci saranno sei pezzi degli scacchi, uno per ciascun tipo: pedone, cavallo, alfiere, torre, regina e re.

Tuttavia, non riceverai ulteriori indizi: starà a te ricostruire la posizione corretta di ogni pezzo. Se hai buona memoria, potresti ricordare di averli già visti in alcune stanze della casa.

Ecco una guida su come risolvere l’enigma e dove trovare ciascun pezzo.

Soluzione dell’enigma degli scacchi in Blue Prince

La scacchiera su cui dovrai lavorare è composta da una griglia 5×9, identica alla pianta dell’edificio. Se provi a posizionare casualmente i pezzi, inizialmente non succederà nulla. Tuttavia, ogni tanto, una casella potrebbe illuminarsi di bianco: significa che il pezzo è stato collocato nella posizione corretta.

Per risolvere il rompicapo, dovrai ricordare in quale stanza hai visto ciascun pezzo degli scacchi. Una volta che hai disegnato (draftato) quella stanza nella tua mappa, potrai collocare il pezzo corrispondente nella casella equivalente sulla scacchiera.

Questo significa che la soluzione varierà da giocatore a giocatore, a seconda delle stanze che ognuno ha trovato. Un pizzico di fortuna sarà quindi necessario.

Dove trovare i pezzi degli scacchi in Blue Prince

Sebbene la posizione dei pezzi cambi a ogni partita, essi compaiono sempre in una lista precisa di stanze. Ecco dove puoi trovarli:

  • Pedone: Camera da letto, Salotto, Studio, Ripostiglio, Camera degli ospiti, Sala da pranzo, Cabina armadio, Sala dei disegni, Camerata, Passaggio segreto, Dormitorio, Celle frigorifere, Solarium, Oggetti smarriti

  • Cavallo: Sala di sicurezza, Osservatorio, Armeria, Tesoreria

  • Alfiere: Cappella, Sala giochi, Soffitta, Libreria

  • Torre: Angolo, Caveau, Torre dell’orologio, Serra

  • Regina: Studio privato, Camera della padrona di casa

  • Re: Ufficio, Sala del trono

Se hai più stanze con lo stesso pezzo, ad esempio Camera da letto e Salotto per il pedone, potrai scegliere in quale di esse piazzarlo.

Una volta sistemati correttamente tutti i pezzi, le pareti della stanza si solleveranno rivelando statue giganti di ciascun pezzo. A questo punto, dovrai sceglierne uno per ricevere un potere permanente.

Effetti dei poteri permanenti degli scacchi

  • Pedone: Quando raggiungi il rango 8 in un giorno, puoi scegliere uno tra Cavallo, Alfiere, Torre o Regina e ottenere il suo potere fino alla fine della giornata.

  • Cavallo: Aggiungi l’Armeria al tuo pool di stanze da disegnare.

  • Regina: Ogni volta che disegni una stanza nell’Ala Ovest (il lato della Regina), perdi 5 passi ma guadagni 1 chiave.

  • Re: Ogni giorno puoi scegliere un colore. Le stanze di quel colore avranno maggiori probabilità di comparire durante la fase di disegno.

  • Alfiere: Non devi più pagare decime. Invece, la prima volta che entri nella Cappella ogni giorno, ricevi 30 monete d’oro.

  • Torre: Quando disegni le stanze agli angoli della casa, puoi scegliere tra quattro planimetrie invece di una sola.

Quale pezzo scegliere?

Tra tutti i poteri disponibili, quello del Re si è rivelato uno dei più utili: consente infatti di influenzare quali stanze appariranno, facilitando la ricerca di quelle desiderate. Anche il Cavallo è particolarmente interessante, poiché ti garantisce accesso all’Armeria, dove potrai ottenere l’Ascia, uno strumento che elimina definitivamente il costo in gemme di una stanza. Attenzione però: l’ascia può essere usata solo tre volte, quindi valuta bene dove utilizzarla.

L’enigma degli scacchi in Blue Prince unisce memoria, strategia e un pizzico di intuito, ma la ricompensa finale rende l’impresa decisamente gratificante.

Calcio

Beffa amara per la Fiorentina: il Torino fuori dall’Europa

Una serata che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi della Fiorentina e agli appassionati di calcio italiano. La finale di Conference League ha visto la Fiorentina soccombere all’Olympiacos con un gol nei supplementari, un colpo che ha spezzato il sogno di avere ben nove squadre italiane in Europa la prossima stagione. La Viola ha lottato fino all’ultimo, ma è bastato un lampo di El Kaabi a decidere la partita, condannando non solo i toscani, ma anche il Torino, che sperava in un posto in Conference League.

La sconfitta della Fiorentina ha avuto un effetto domino: se la Viola avesse vinto, avrebbe guadagnato un posto in Europa League, permettendo al Torino di prendere il suo posto in Conference. Così, invece, il club granata chiude la stagione al nono posto in Serie A, senza l’opportunità di misurarsi a livello europeo. Un risultato che fa male, considerando la solidità e la determinazione dimostrata dal Torino durante il campionato.

Nonostante questa delusione, il calcio italiano porta comunque otto squadre in Europa. In Champions League ci saranno ben cinque squadre italiane, un record reso possibile dalla posizione di rilievo della Serie A nel Ranking UEFA. Oltre a Inter, Milan e Juventus, si aggiungono Atalanta e Bologna, che grazie ai loro piazzamenti in campionato hanno strappato il biglietto per la massima competizione europea.

La griglia delle squadre italiane in Europa

La distribuzione delle squadre italiane nelle competizioni europee sarà comunque ampia. In Champions League, oltre ai grandi nomi storici, si rivedrà l’Atalanta, la “Dea”, che ha vinto l’Europa League battendo il Bayer Leverkusen e confermando la sua crescita costante. La Roma e la Lazio, invece, rappresenteranno l’Italia in Europa League, pronte a battersi per portare gloria alla capitale.

Infine, la Fiorentina, malgrado la sconfitta contro l’Olympiacos, si ripresenta in Conference League. Una magra consolazione per una squadra che ha sfiorato il passaggio a un livello superiore, ma che ha comunque dimostrato qualità e carattere fino alla fine.

È stato un finale di stagione pieno di emozioni contrastanti: il calcio italiano ha mostrato una forza collettiva che pochi altri campionati possono vantare. Tuttavia, rimane il rimpianto per quel posto sfuggito al Torino, una squadra che avrebbe potuto dire la sua in Europa. Resta ora l’attesa per la nuova stagione e per scoprire se queste squadre sapranno tenere alta la bandiera italiana nelle varie competizioni.

Altri sport

Il Fioretto Maschile Italiano Ottiene l’Argento: Sconfitta in Finale dal Giappone

Due mesi fa, il fioretto maschile italiano ha conquistato una preziosa medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024, ma il sogno dell’oro si è infranto nella finale contro il Giappone, persa per 45 a 36. Filippo Macchi, Guillaume Bianchi, Tommaso Marini e Alessio Foconi hanno lottato fino all’ultimo, regalando all’Italia la sua 22esima medaglia complessiva ai Giochi. La scherma italiana conclude la sua partecipazione con un bottino di un oro, tre argenti e un bronzo, risultati che, alla vigilia, forse ci si aspettava più alti.

La finale è stata equilibrata e combattuta sin dai primi istanti. Il giapponese Shikine ha iniziato in vantaggio vincendo il primo assalto 5-3 contro Marini, ma Bianchi è riuscito a controllare la situazione nel suo match contro Imura. Filippo Macchi ha poi dato spettacolo, rimontando contro Matsuyama e portando l’Italia a una sola stoccata di distanza alla fine del terzo assalto. L’impresa di Bianchi ha completato la rimonta, chiudendo il quarto assalto con un vantaggio di 20-18.

Nel quinto assalto, Marini ha mantenuto l’Italia in vantaggio, ma il successivo incontro tra Macchi e Imura ha ribaltato la situazione a favore del Giappone, con i nipponici che sono tornati in testa di due stoccate.

Un colpo di scena si è verificato nel settimo assalto, quando Bianchi ha subito una distorsione al polso durante il match contro Matsuyama. Nonostante l’infortunio, l’italiano ha stretto i denti, riuscendo a mantenere l’Italia in partita, riducendo il distacco a una sola stoccata: 34 a 35. È stato poi il turno di Alessio Foconi, entrato in pedana per la prima volta nella finale contro l’altra riserva giapponese, Nagano. Questo assalto si è rivelato decisivo: il parziale di 5 a 0 per il Giappone ha permesso loro di arrivare all’ultimo incontro con un vantaggio solido.

Nell’ultimo assalto, Marini ha affrontato Imura, ma il giapponese ha saputo gestire bene la situazione, consegnando la vittoria al Giappone e relegando l’Italia alla medaglia d’argento

Calcio

Erik ten Hag rinnova il contratto con il Manchester United fino al 2026

Erik ten Hag ha rinnovato il suo contratto con il Manchester United, come confermato dal club giovedì.

Il suo accordo durerà fino al 2026, mantenendo il titolo di “allenatore della prima squadra” dopo che il club ha attivato un’opzione di rinnovo per un anno.

Fonti hanno riferito a ESPN che le discussioni sul rinnovamento dello staff tecnico di ten Hag sono in corso, con Ruud van Nistelrooy e Rene Hake che dovrebbero arrivare all’Old Trafford.

“Sono molto contento di aver raggiunto un accordo con il club per continuare a lavorare insieme,” ha dichiarato ten Hag.

“Guardando indietro agli ultimi due anni, possiamo riflettere con orgoglio su due trofei e molti esempi di progresso rispetto a dove eravamo quando sono arrivato.

“Tuttavia, dobbiamo essere chiari che ci sono ancora molti lavori duri davanti a noi per raggiungere i livelli attesi dal Manchester United, il che significa competere per i titoli inglesi ed europei.”

“Nelle mie discussioni con il club,” ha continuato ten Hag. “Abbiamo trovato completa unità nella nostra visione per raggiungere questi obiettivi, e siamo tutti fortemente impegnati a intraprendere questo viaggio insieme.”

Ten Hag rimarrà alle condizioni esistenti del suo contratto, il che significa che manterrà il veto sui trasferimenti che faceva parte dell’accordo quando è arrivato dall’Ajax nel 2022.

Piuttosto che negoziare un nuovo accordo, lo United ha scelto di attivare un’estensione di un anno che manterrà ten Hag, 54 anni, sotto contratto fino a giugno 2026. Il suo accordo attuale doveva scadere nel 2025.

Il futuro di ten Hag era seriamente in dubbio dopo una stagione in cui lo United è arrivato ottavo in Premier League, prima di concludere in bellezza con la vittoria nella finale di FA Cup contro il Manchester City.

Il nuovo direttore sportivo Dan Ashworth ha dichiarato che la revisione di fine stagione “ha evidenziato aree di miglioramento”, ma ha insistito che ten Hag rimane l’uomo giusto per il lavoro.

“Con due trofei nelle ultime due stagioni, Erik ha rafforzato il suo record come uno degli allenatori più costantemente vincenti nel calcio europeo,” ha dichiarato Ashworth, pochi giorni dopo essere ufficialmente passato allo United lunedì, dopo lunghe trattative con il Newcastle.

“Mentre la revisione del club della scorsa stagione ha evidenziato aree di miglioramento, ha anche raggiunto una chiara conclusione che Erik era il miglior partner con cui lavorare per elevare gli standard e i risultati.”

“Questo gruppo di giocatori e staff ha già dimostrato di essere in grado di competere e vincere ai massimi livelli,” ha continuato Ashworth. “Ora dobbiamo farlo con maggiore costanza.

“Con il nostro rafforzato team di leadership calcistica ora in posizione, non vediamo l’ora di lavorare fianco a fianco con Erik per raggiungere le nostre ambizioni condivise per questo club di calcio.”