Calcio

Messi rallenta, ma resta decisivo: Inter Miami agli ottavi, ora sfida il PSG

Un duello tra generazioni

Durante la fase a gironi del Mondiale per Club, Lionel Messi e il giovane talento brasiliano Estêvão Willian si sono affrontati in un atteso scontro tra passato e futuro del calcio mondiale. Estêvão, soprannominato “Messinho” per il suo stile di gioco che ricorda l’argentino, è destinato a trasferirsi al Chelsea e rappresenta una delle grandi speranze del Brasile. Ma quando martedì sera il “piccolo Messi” ha incontrato il “grande Messi” e il suo Inter Miami, le differenze sono emerse chiaramente.

La classe senza velocità

Nonostante i suoi 38 anni appena compiuti e una velocità ormai ridotta, Lionel Messi ha dimostrato come l’intelligenza tattica e la tecnica sopraffina possano ancora fare la differenza. Il fuoriclasse argentino ha incantato con la sua capacità di nascondere il pallone agli avversari come un abile prestigiatore e di trovare spazi invisibili ai più.

Suárez ancora protagonista

Inter Miami ha pareggiato 2-2 contro Palmeiras, risultato sufficiente per garantire il passaggio del turno a entrambe le squadre. Per i nordamericani, decisivo è stato Luis Suárez. L’attaccante uruguaiano, coetaneo di Messi, ha prima servito un assist col petto al 16° minuto, poi ha segnato una splendida rete al 65°, sfruttando tutta la sua esperienza per superare due difensori e infilare il portiere avversario, sfidando i limiti fisici dell’età.

La rimonta del Palmeiras

Nonostante una difesa brasiliana spesso disattenta, Palmeiras si è risvegliato nel finale di gara. I gol di Paulinho e Mauricio all’80° e all’87° minuto hanno ribaltato il risultato, permettendo ai sudamericani di chiudere al primo posto del girone. Inter Miami, invece, si è dovuta accontentare del secondo posto, ottenuto solo grazie all’intervento diretto del presidente FIFA, che aveva garantito la partecipazione del club statunitense al torneo.

Messi sfida il suo passato

Il secondo posto nel girone ha riservato a Messi un incrocio dal sapore speciale: agli ottavi, affronterà il suo ex club, il Paris Saint-Germain, vincitore dell’ultima Champions League. Per la prima volta nella sua carriera, Messi parte da sfavorito contro una squadra che conosce bene. Il match di domenica sarà carico di emozione anche per la presenza in panchina di Luis Enrique, allenatore con cui Messi ha conquistato il Triplete al Barcellona nel 2015.

Frustrazione e rabbia dopo il pari

Nonostante la qualificazione, il pareggio ha lasciato l’amaro in bocca all’argentino. A fine gara, Messi ha lanciato la maglia a terra e ha abbandonato il campo in silenzio, rivelando un fisico ancora scolpito che ha fatto impazzire il pubblico femminile. Le reazioni in tribuna sono andate dai cori di auguri per il suo compleanno a una proposta di matrimonio da parte di un’anziana tifosa entusiasta.

Parla Mascherano

Il tecnico di Inter Miami, Javier Mascherano, non ha mostrato preoccupazione per la sfida con il PSG: “Affronteremo anche questa gara con serietà e umiltà, proprio come abbiamo fatto finora. Questo è un momento storico per la MLS: siamo tra le 16 migliori squadre al mondo”, ha dichiarato il 41enne allenatore argentino, ex compagno di Messi ai tempi del Barcellona.

Verso un ottavo infuocato

Domenica, alle 18:00, Messi ritroverà il club che ha lasciato tra alti e bassi. La posta in palio è altissima e, sebbene la sua brillantezza atletica non sia più quella di un tempo, la sua visione di gioco potrebbe ancora una volta cambiare il destino di una partita. Tuttavia, contro un PSG pieno di energia e fame di vittorie, la lentezza potrebbe essere un limite difficile da superare.

Sport

Juventus travolge la Salernitana 6-1 e vola ai quarti di Coppa Italia

Prestazione dominante quella della Juventus, che allo Stadium supera con un netto 6-1 la Salernitana e si qualifica ai quarti di finale di Coppa Italia, dove affronterà il Frosinone, reduce dalla sorprendente eliminazione del Napoli. Per la squadra di Inzaghi, una serata da dimenticare, segnata da un buon inizio ma seguita da un crollo totale sotto i colpi bianconeri.

Salernitana subito in vantaggio, ma la Juve reagisce

La partita parte con un colpo di scena: al primo minuto Gatti sbaglia un disimpegno servendo Ikwuemesi in area, che non perdona e porta la Salernitana in vantaggio. La reazione juventina è però immediata. Al 12’ arriva il pareggio firmato da Miretti, ben assistito da Cambiaso. Lo stesso Cambiaso si prende la scena al 35’, segnando il gol del 2-1 con un preciso mancino su torre di Danilo, completando la rimonta già nel primo tempo.

Ripresa tutta a tinte bianconere

Nella ripresa, la Juventus dilaga. Al 54’ Rugani approfitta di una corta respinta di Fiorillo su colpo di testa di Milik e insacca per il 3-1. Il dominio si fa totale e i bianconeri non alzano mai il piede dall’acceleratore. Al 75’ Yildiz, appena entrato, innesca l’autogol di Bronn, sfortunato nel deviare nella propria rete il pallone dopo una parata del proprio portiere.

Yildiz e Weah sigillano il trionfo

Yildiz continua a incantare: all’88’ parte in progressione dalla sinistra, salta tre difensori e firma il quinto gol juventino con una conclusione precisa sotto l’incrocio. Non è finita: nei minuti di recupero arriva anche la firma di Timothy Weah, che con una sassata da fuori area colpisce la parte bassa della traversa e chiude il match sul definitivo 6-1.

Una Juve cinica e spettacolare

La Juventus ha mostrato cinismo, fluidità e varietà nel gioco, sfruttando a pieno le corsie laterali e mettendo in evidenza una panchina di alto livello. Tra i migliori in campo Cambiaso, autore di un gol e un assist, e il giovane Yildiz, decisivo con giocate di qualità e grande personalità.

Salernitana travolta nella ripresa

La squadra campana, dopo un buon approccio iniziale, si è disunita sotto la pressione costante dei padroni di casa. Il tecnico Inzaghi ha cercato di cambiare volto alla gara con numerose sostituzioni, ma la reazione non è mai arrivata. Ora i granata dovranno ricaricare le energie in vista della prossima sfida di campionato, proprio contro la Juventus, questa volta allo stadio Arechi.

Le sostituzioni e il contributo della panchina

Massimiliano Allegri ha dato spazio a molti giocatori della rosa, inserendo nel corso del match Weah, Yildiz, Vlahović, Nonge e Kostić, tutti protagonisti attivi. Dall’altra parte, Inzaghi ha effettuato ben cinque cambi, ma nessuno è riuscito a invertire l’inerzia della gara.

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Scossa a Le Mans: la Ferrari 499P #50 squalificata dopo il traguardo

Colpo di scena amaro per la Scuderia Ferrari al termine della 24 Ore di Le Mans 2025. La vettura numero 50, una Ferrari 499P guidata da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, è stata ufficialmente squalificata dopo non aver superato i controlli tecnici post-gara. Il motivo della decisione riguarda un’irregolarità legata all’alettone posteriore, che secondo i delegati tecnici della FIA e dell’ACO si sarebbe deformato oltre i limiti consentiti dal regolamento.

Nel dettaglio, i commissari hanno riscontrato due violazioni tecniche. Primo, mancavano quattro bulloni sul supporto dell’alettone posteriore. Secondo, l’alettone stesso si è piegato di 52 millimetri durante le misurazioni effettuate dopo la gara, quando il regolamento prevede una tolleranza massima di soli 15 millimetri. Ferrari ha spiegato che la deformazione sarebbe dovuta proprio all’assenza di quei bulloni, una mancanza notata da un meccanico durante l’ultima sosta ai box avvenuta alle 15:23. Tuttavia, per via della rapidità dell’intervento, il componente non è stato sostituito.

Nel mondo delle corse, una modifica anche minima dell’aerodinamica può influenzare notevolmente la prestazione del veicolo, in particolare aumentando la velocità massima grazie alla riduzione della resistenza dell’aria. Proprio in questo senso, è stato osservato che la Ferrari #50 ha raggiunto il suo picco di velocità nel corso del giro 380 su 387, ovvero poco prima della conclusione della corsa. Tuttavia, la squadra ha sostenuto che tale variazione non avrebbe comportato alcun reale vantaggio in termini di performance.

La squalifica ha comportato una riorganizzazione dell’ordine d’arrivo: tutti i veicoli inizialmente classificati dietro la Ferrari #50 avanzano di una posizione. Il quarto posto passa così nelle mani del prototipo Cadillac V-Series.R condotto da Alex Lynn, Norman Nato e Will Stevens. Oltre alla perdita della posizione finale, alla vettura numero 50 vengono annullati anche tutti i punti ottenuti in gara, sia per quanto riguarda la classifica piloti che quella costruttori. Un duro colpo per Ferrari, che si ritrova ora penalizzata nella corsa al titolo mondiale.

La FIA ha comunque concesso a Ferrari il diritto di presentare appello contro la decisione. Al momento, resta da vedere se la Scuderia sceglierà di percorrere questa strada o se accetterà l’esito del controllo tecnico. Quel che è certo è che la 24 Ore di Le Mans 2025 continuerà a far discutere ben oltre la bandiera a scacchi.

Sport

Hamlin trionfa in Michigan: le reazioni dei piloti dopo il traguardo

Dopo una gara intensa sul circuito del Michigan, Denny Hamlin ha conquistato una vittoria tanto attesa nella NASCAR Cup Series. Ecco come lui e gli altri protagonisti hanno commentato la corsa, tra soddisfazioni, rimpianti e speranze per il futuro.

Denny Hamlin — vincitore
“È una sensazione fantastica. Chris Gayle e tutta la squadra hanno svolto un lavoro eccezionale. Siamo stati competitivi per tutta la stagione, ma per un motivo o per l’altro non siamo riusciti a concretizzare. Oggi è stato finalmente il giorno giusto, e farcela proprio qui in Michigan, dove in passato ci siamo spesso andati vicino, rende tutto ancora più speciale. È stata una giornata gratificante, partire undicesimo e risalire il gruppo è una bella impresa. Sapevo che avrei dovuto dare il massimo per superare tutti, e così è stato: uno a uno, li ho passati.”

Chris Buescher — secondo classificato
“La nostra Mustang era velocissima. Devo ringraziare davvero tutti i membri della squadra per l’impegno e il lavoro fatto. Abbiamo avuto una reale opportunità di vincere, ma purtroppo non sono riuscito a chiudere il lavoro. La responsabilità è mia. Ci sono alcune decisioni che, col senno di poi, avrei voluto prendere diversamente. Alla fine avremmo dovuto essere davanti alla vettura numero 11. Eravamo più veloci oggi, ma io non ho fatto abbastanza. È comunque un buon risultato e ci prendiamo il lato positivo. Abbiamo creato la nostra fortuna oggi: niente guasti, ottimo ritmo, grande determinazione. Dopo alcune settimane difficili, in cui avevamo velocità ma non i risultati, questa è una bella risposta. Però fa male essere così vicini al successo senza riuscire a coglierlo. Avevamo tutto per vincere, dovevo solo fare meglio.”

Bubba Wallace — quarto classificato
“Quando Charles (Denike, il mio capo squadra) mi ha detto via radio di spingere al massimo, è stato esattamente quello che volevo sentire. In quella fase di gara stavo adottando alcune tecniche per risparmiare carburante. Ma quando è stato il momento di attaccare, ho dato tutto. In certe situazioni, devi essere lucido e valutare bene cosa stai guadagnando o perdendo. Penso che stiamo facendo progressi in questo senso. Nel complesso, è stata una buona giornata.”

Kyle Larson — quinto classificato
“L’inizio è stato sorprendente: con un ritmo del 75-80% riuscivo a mantenere il distacco. Ma poi gli altri hanno iniziato a rimontare e la mia macchina era già sbilanciata. Anche volendo, non avrei potuto spingere più di tanto. Negli ultimi giri non sono stato a tutto gas per più di due o tre secondi alla volta. È stata una giornata complicata, non eravamo veloci, ma siamo comunque riusciti a portare a casa un quinto posto. Questi non sono i giorni più divertenti, ma danno soddisfazione. Sono fiero della squadra. Avremmo voluto regalare una vittoria alla Chevrolet, ma ci riproveremo il prossimo anno. Settimana scorsa e oggi sono state simili: mancava il passo, ma abbiamo ottenuto comunque buoni risultati. A un certo punto pensavo di poter lottare per la vittoria. Questo dice molto sulla solidità del team, che ha saputo reagire bene anche nei momenti difficili. Speriamo di poter continuare così e restare costantemente nella top five.”

Calcio

Fiorentina travolge il Cagliari con un netto 3-0: Viola in forma, sardi in crisi

La Fiorentina conferma il suo ottimo stato di forma e conquista la quinta vittoria in Serie A battendo con un secco 3-0 il Cagliari allo stadio Artemio Franchi. Una prestazione convincente, soprattutto nel primo tempo, che consente agli uomini di Vincenzo Italiano di agganciare Napoli e Juventus al terzo posto in classifica con 14 punti. I marcatori dell’incontro: González, un’autorete di Dossena e il sigillo finale di Nzola nei minuti di recupero.

La partita si è messa subito in discesa per i padroni di casa, che hanno mostrato fin dalle prime battute una netta superiorità. Il primo tempo è stato dominato dalla Fiorentina, che ha imposto il suo ritmo, gestendo il possesso palla e creando occasioni continue. Il Cagliari, invece, è parso in difficoltà, incapace di rispondere in maniera concreta e affondando progressivamente.

Nella ripresa, i ritmi si sono abbassati. I viola hanno gestito il vantaggio senza correre particolari rischi, mentre gli ospiti non sono mai riusciti a rendersi realmente pericolosi. Solo Oristanio ha provato a dare qualche segnale positivo, ma è rimasto isolato. Il terzo gol, realizzato da Nzola al 94’, è arrivato a coronamento di una prestazione solida e ordinata da parte della Fiorentina, che ha chiuso la gara nel migliore dei modi.

Le statistiche confermano la netta supremazia della squadra toscana: 62% di possesso palla e 13 tiri complessivi, anche se solo uno in porta. Il Cagliari, dal canto suo, ha tirato sei volte, ma senza mai impensierire davvero Terracciano.

Sul fronte delle sostituzioni, Italiano ha operato diversi cambi per gestire le energie: tra gli applausi del pubblico, Beltran ha lasciato il posto a Nzola, che si è fatto trovare pronto segnando la terza rete. In campo anche Mandragora e Ikoné, entrati per dare nuova linfa al centrocampo e all’attacco. Duncan, tra i migliori in campo, ha lasciato spazio proprio a Mandragora nel finale.

Dall’altra parte, Claudio Ranieri ha provato a scuotere i suoi con una tripla sostituzione intorno al 75’, inserendo Obert, Pavoletti e Di Pardo. Tuttavia, le modifiche non sono bastate per invertire l’inerzia del match. Petagna, isolato per tutta la partita, è stato sostituito dopo una prestazione sottotono.

Nel finale, la tensione è salita leggermente, con alcuni interventi ruvidi e i primi cartellini gialli del match. Infantino è stato ammonito per un fallo su Obert, mentre Pavoletti ha rimediato un cartellino per un intervento nervoso, frutto della frustrazione per l’andamento della gara.

Con questa sconfitta, il Cagliari incassa il terzo k.o. consecutivo e resta fermo a quota 2 punti, occupando l’ultima posizione in classifica. La squadra sarda dovrà cambiare passo in fretta per uscire da una situazione che inizia a farsi preoccupante.

La Fiorentina, invece, guarda con entusiasmo ai prossimi impegni: domenica 8 ottobre affronterà il Napoli in trasferta in un match che si preannuncia spettacolare. Il Cagliari, sempre l’8 ottobre ma alle ore 18:00, ospiterà la Roma in un’altra sfida difficile.

Una vittoria netta, meritata e mai in discussione per i viola, che continuano a stupire con il loro gioco fluido e organizzato. Per il Cagliari, invece, si tratta di una nuova battuta d’arresto che evidenzia i limiti di una squadra ancora alla ricerca di un’identità chiara.